Cuore artificiale che cresce con la luce: la nuova speranza per i bambini con problemi cardiaci

L'aspetto più promettente di questa tecnologia è la sua capacità di ridurre drasticamente il numero di interventi invasivi necessari per questi giovani pazienti
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Nel campo della cardiologia pediatrica, una nuova invenzione potrebbe cambiare radicalmente il trattamento dei bambini nati con problemi ai ventricoli. Si tratta di un cuore artificiale innovativo, sviluppato da un team di ricerca dell’Università Drexel negli Stati Uniti, guidato da Christopher Rodell, che ha recentemente presentato il dispositivo durante il Convegno della Società Americana di Chimica a Denver. Questo cuore artificiale ha una caratteristica rivoluzionaria: è in grado di crescere grazie a impulsi di luce, eliminando la necessità di sostituirlo man mano che il bambino cresce.

Una soluzione innovativa e non invasiva

Tradizionalmente, i bambini con problemi ventricolari necessitano dell’impianto chirurgico di dispositivi chiamati shunt. Questi shunt, che funzionano come tubi di raccordo, aiutano il cuore a mantenere una funzionalità normale. Tuttavia, uno dei problemi maggiori di questa tecnica è che, con la crescita del bambino, lo shunt deve essere sostituito più volte. Come spiega Rodell, “questi bambini devono spesso sottoporsi ad altri due o tre, forse anche quattro interventi chirurgici solo per impiantare un tubo leggermente più grande”. Questi interventi, spesso a torace aperto, sono complessi e comportano rischi significativi.

Per risolvere questo problema, il team di ricercatori americani ha sviluppato una nuova tipologia di shunt capace di espandersi a comando. La chiave di questa tecnologia risiede in un rivestimento interno di idrogel, un materiale composto da polimeri che trattengono l’acqua. Quando il dispositivo viene esposto a una fonte di luce, l’idrogel rilascia l’acqua contenuta e si espande, aumentando il diametro dello shunt fino al 40%. In termini pratici, questo significa che un tubo con un diametro iniziale di 3,5 millimetri può arrivare fino a 5 millimetri, senza necessità di ulteriori interventi chirurgici.

Prospettive future

L’aspetto più promettente di questa tecnologia è la sua capacità di ridurre drasticamente il numero di interventi invasivi necessari per questi giovani pazienti. Grazie all’utilizzo di una cannula inserita in un’arteria vicino all’ascella, i medici possono trasportare una sottile fibra ottica fino allo shunt. La luce emessa dalla fibra induce l’espansione del tubo, rendendo il processo rapido e minimamente invasivo.

Questa soluzione innovativa non è solo pratica, ma è anche costruita con materiali già testati e biocompatibili, il che accelera il percorso verso la sperimentazione clinica. Sebbene sia ancora in fase di test sugli animali, la speranza è che questo dispositivo possa presto essere applicato anche sugli esseri umani, rivoluzionando il modo in cui vengono trattati i bambini con problemi ventricolari.

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