In risposta all’invasione dell’Ucraina nel territorio russo, le forze armate russe hanno colpito la notte scorsa quelle ucraine proprio nel tratto di confine della regione di Kursk, usando anche una bomba termobarica: lo ha reso noto il ministero della Difesa russo. “L’equipaggio di un cacciabombardiere supersonico multifunzionale Su-34 delle Forze Aerospaziali ha effettuato un attacco notturno contro un gruppo di uomini ed equipaggiamenti militari ucraini in una zona di confine della regione di Kursk“, si legge in un comunicato. “Nell’attacco è stata utilizzata una bomba esplosiva aria-combustibile Odab-500 (da 500kg, ndr), con un modulo universale di planata e correzione“, conclude la nota.
Successivamente, il dicastero ha informato che ha colpito con un missile a testata termobarica il sito di dispiegamento di mercenari stranieri nella periferia meridionale di Sudzha, nella regione di Kursk. Lo riporta Interfax.
Le armi termobariche sono composte quasi al 100% da combustibile esplosivo, che risucchia l’ossigeno e sono notevolmente più potenti – e la loro esplosione dura più a lungo – degli esplosivi convenzionali dello stesso peso.
Intanto il Comitato nazionale antiterrorismo russo ha annunciato l’introduzione di un regime speciale antiterrorismo – che comporta restrizioni per la popolazione – nelle regioni di Belgorod, Kursk e Bryansk, al confine con l’Ucraina. Lo scrive Ria Novosti.
“Il regime di Kiev ha compiuto un tentativo senza precedenti di destabilizzare la situazione in diverse regioni del Paese“, ha detto il comitato in riferimento alle azioni militari a Kursk. “Per garantire la sicurezza dei cittadini e reprimere le minacce di atti terroristici” il capo dell’Fsb Bortnikov “ha deciso di organizzare operazioni antiterrorismo a Belgorod, Bryansk e Kursk“. Inoltre, Mosca ha denunciato che le azioni delle forze armate ucraine nella regione russa di Kursk costituiscono una “minaccia diretta” alla centrale nucleare della regione: lo ha detto il presidente dell’agenzia atomica russa Rosatom, Alexey Likhachev, in un colloquio con il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi.
La scorsa notte, le difese aeree russe hanno abbattuto 32 droni ucraini sulle regioni di Kursk e Yaroslavl. Lo ha reso noto il ministero della Difesa, spiegando che “Kiev ha tentato di effettuare un attacco” utilizzando velivoli senza pilota sul territorio russo: “32 droni ad ala fissa sono stati intercettati e distrutti dalle unità di difesa aerea in servizio. Ventisei erano sulla regione di Kursk e altri 6 in quella di Yaroslavl“.
D’altra parte, le forze di difesa aerea della Bielorussia hanno intercettato e distrutto ieri sera “diversi obiettivi sul territorio” del Paese: lo ha reso noto il presidente Aleksandr Lukashenko, come riporta l’agenzia Belta. Il sospetto, ha commentato, è che si tratti di droni d’attacco provenienti dall’Ucraina.
Il ministero della Difesa russo ha confermato che continuano i combattimenti nella regione di Kursk, cinque giorni dopo l’invasione delle forze ucraine nel suo territorio, sottolineando che l’esercito russo “continua a respingere il tentativo di incursione al confine da parte delle forze armate ucraine” e aggiungendo che sta utilizzando aerei e artiglieria per colpire le truppe e le attrezzature militari ucraine che si trovano sul territorio russo.