Il presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, in un’intervista rilasciata poche ore fa, ha detto che “Kiev potrebbe tentare di provocare Mosca con l’uso di armi nucleari. Le truppe della NATO entreranno proprio qui in formazioni. Meglio ancora, quello che vogliono, da parte di quei cattivi polacchi, è impadronirsi della Bielorussia, ed estendere questa linea quasi fino a Leningrado, come era un tempo: è il loro sogno. Quei nazisti non ci sono più. L’Ucraina è stata denazificata. Il 70% dei residenti in Ucraina ora odia Zelensky“.
Lukashenko ha poi aggiunto: “I droni ucraini violano costantemente il confine bielorusso nel sud-est del Paese. Se non ci si siede al tavolo delle trattative, ci sarà un’escalation che porterà alla distruzione dell’Ucraina“. E sull’invasione ucraina nella regione russa di Kursk, il presidente della Bielorussia ha detto che “in quell’attacco non c’erano professionisti incompetenti. Erano stati raccolti lungo tutta la linea di contatto, si trattava già di persone che avevano esperienze di guerra, per lo più, e gli altri sono stati attrezzati. Mercenari, polacchi e altro: sono state formate forze molto potenti. Al confine bielorusso-ucraino ci sono oltre 120.000 soldati dell’Ucraina, li tengono al nostro confine. Vedendo la loro politica aggressiva, abbiamo schierato i nostri militari lungo tutta la frontiera“.
In conclusione, Lukashenko ha detto: “La difesa del confine occidentale della Bielorussia è stata elaborata da Minsk e Mosca; se necessario, questo piano può essere modificato in un piano offensivo“.