L’isola di Sardegna è nuovamente alle prese con un’emergenza sanitaria, con il riemergere della lingua blu che sta causando gravi preoccupazioni tra gli allevatori e le autorità sanitarie. Attualmente sono stati identificati 360 focolai di lingua blu in Sardegna, di cui 94 confermati e 266 sospetti. L’epidemia ha già coinvolto un totale di 10.134 capi di bestiame, con un tragico bilancio di 1.062 animali morti.
Il ritorno della Lingua Blu
I dati, forniti dall’osservatorio epidemiologico veterinario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, rivelano una situazione preoccupante in diverse aree dell’isola. La maggior parte dei focolai si concentra nel Sulcis e nel Nuorese, con 81 casi segnalati nella parte sud-ovest dell’isola e 4 confermati e 77 sospetti nella provincia di Nuoro. L’Oristanese segue con 65 focolai, 2 dei quali confermati, e la Gallura con 49 focolai, di cui 41 attivi e 8 sospetti. Altri focolai sono stati riscontrati nel Cagliaritano (34 sospetti), nel Medio Campidano (32, di cui 18 attivi e 14 sospetti), in Ogliastra (17, di cui 2 attivi e 15 sospetti) e solo uno confermato nel Sassarese.
La lingua blu, nota anche come blue tongue, è considerata ormai endemica in Sardegna. Gli studi hanno identificato cinque sierotipi del virus, tra cui SBT1, SBT2, SBT4, SBT8 e SBT16. Alcuni di questi sierotipi presentano una patogenicità elevata. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, non è ancora stato determinato il sierotipo specifico. Per i focolai confermati, prevale il sierotipo 3 rispetto all’8, particolarmente diffuso in Gallura e Nuorese, e il 4, riscontrato in Ogliastra e Marghine.
In risposta alla diffusione della malattia, l’ASL di Oristano ha implementato misure preventive per limitare ulteriori contagi. In particolare, sono state adottate restrizioni sulle movimentazioni degli animali sensibili alla malattia per prevenire la propagazione del virus nelle aree non ancora colpite. Al momento, la circolazione del virus BTV3 è stata accertata in 44 comuni della provincia di Oristano, su un totale di 88.
Le autorità sanitarie e gli allevatori sardi sono chiamati a una stretta collaborazione per contenere l’epidemia e mitigare i danni causati dalla lingua blu, un problema che continua a rappresentare una seria minaccia per l’agricoltura e l’allevamento dell’isola.