La Regione Campania comunica che continuano senza sosta, a San Felice a Cancello, le ricerche delle due persone disperse dopo l’alluvione lampo che ieri ha colpito una vasta area delle province di Caserta e Avellino. Le squadre della Protezione Civile regionale, dotate di mezzi speciali e idrovore, proseguono nei loro interventi iniziati già nella giornata di ieri.
A causa delle gravi conseguenze del maltempo che si è abbattuto sulla regione, il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha formalizzato al Dipartimento della Protezione Civile la richiesta di stato di emergenza “a supporto anche dei gravissimi disagi che interessano numerose famiglie le cui abitazioni sono state danneggiate e al momento dichiarate inagibili“, si legge in una nota della Regione.
“Con la riunione di oggi tenuta con i sindaci delle zone colpite – tra cui i Comuni di San Felice a Cancello, Arienzo e Baiano – è stato possibile un primo bilancio dei gravi danni provocati dalla perturbazione”, conclude la Regione.
Il sindaco di San Felice a Cancello, Emilio Nuzzo, ha ricordato la fragilità idrogeologica dell’area, che nel 1998 è stata colpita dall’alluvione di Sarno, l’anno scorso e altre volte da continui allagamenti. Ma stavolta è diverso. “Il paese – dice Nuzzo – ha subito gravi danni dopo una pioggia durata al massimo quindici minuti. Abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale e ci sentiamo un po’ abbandonati, perché più volte, ma invano, avevamo denunciato il dissesto”.
Ansia e disperazione per i dispersi
Con il passare delle ore, si riducono le speranze di trovare in vita i due dispersi, la 74enne Agnese Milanese e il figlio 42enne Giuseppe Guadagnino. Madre e figlio ieri pomeriggio erano usciti per andare a raccogliere le noci, per paura che la pioggia incombente potesse rovinare il raccolto, e quando ha iniziato a piovere e grandinare in modo violento, hanno fatto in tempo a raggiungere l’Apecar. Il mezzo, ridotto ad un rottame, è stato trovato nella notte in un canalone.
Ieri, davanti a loro, in un altro mezzo a tre ruote c’era Raffaele, figlio di Agnese e fratello di Giuseppe. “Erano dietro di me – racconta – poi ad una curva io sono passato e loro non li ho visti più. Rischio di restare solo“, aggiunge Raffaele, alludendo al fatto che un altro fratello – sono tre – è morto molti anni fa colpito da una scarica elettrica mentre faceva il muratore, e anche il padre non c’è più. “Li ho cercati tutta la notte, li abbiamo cercati anche con i droni dei Vigili del Fuoco, ma inutilmente”.
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