Neuralink ha impiantato il chip nel cervello del secondo paziente

"Sembra che sia andato tutto benissimo con il secondo impianto di Neuralink"
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Neuralink, l’azienda di neurotecnologie fondata da Elon Musk, ha completato con successo l’impianto di un chip nel cervello del secondo paziente. Questo intervento, annunciato a inizio luglio, aveva l’obiettivo di migliorare la procedura chirurgica e modificare il posizionamento del dispositivo per evitare i problemi riscontrati durante il primo test. “Non voglio portare sfortuna, ma sembra che sia andato tutto benissimo con il secondo impianto di Neuralink,” ha dichiarato Musk durante il podcast di Lex Fridman. “C’è il segnale, molti elettrodi, tutto sta funzionando molto bene“.

Il primo paziente, Noland Arbaugh, operato a gennaio 2024, aveva sperimentato alcuni malfunzionamenti dopo l’intervento. Alcuni fili del chip si erano ritratti, causando una perdita di controllo del cursore sul suo laptop. Nonostante questi problemi, Arbaugh ha potuto migliorare significativamente la sua qualità di vita, riuscendo a giocare ai videogiochi, navigare su Internet e postare sui social media grazie al dispositivo. Neuralink ha spiegato che la soluzione potrebbe essere inserire i fili più in profondità nel cervello per evitare ulteriori malfunzionamenti.

Neuralink lavora al chip Telepathy dal 2016 e ha avviato le prime sperimentazioni umane a dicembre 2022. A settembre 2023 è stata aperta una lista d’attesa per coinvolgere oltre 20mila persone nella sperimentazione entro il 2030, con l’obiettivo di verificare la sicurezza e l’efficacia del chip su un campione iniziale di 11 pazienti.

Il dispositivo Telepathy consente di controllare dispositivi esterni, come computer o arti robotici, attraverso il pensiero. Basato sulla brain-computer interface (BCI), permette la comunicazione tra l’attività cerebrale e un qualsiasi device esterno. “Il dispositivo Neuralink è simile a un Fitbit o un Apple Watch con piccoli fili o elettrodi. È pensato per aiutare le persone con disabilità,” ha spiegato Musk, aggiungendo che l’obiettivo a lungo termine è sviluppare un dispositivo capace di “sbloccare il potenziale umano” e migliorare le capacità fisiche e mentali fino a raggiungere la “simbiosi con l’intelligenza artificiale”.

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