È una storia di determinazione e coraggio quella di Alice Sotero, l’atleta italiana che è riuscita a qualificarsi per la finale olimpica del pentathlon moderno nonostante una grave infezione all’occhio sinistro. La 33enne di Asti, insieme alla connazionale Elena Micheli, ha conquistato il pass per l’ultimo atto della competizione olimpica, sfidando non solo le avversarie, ma anche un ostacolo che avrebbe potuto mettere fine alla sua carriera.
Un traguardo olimpico
Durante la semifinale A, disputatasi nei suggestivi giardini dello Chateau de Versailles, Alice Sotero ha dimostrato di essere molto più di una semplice atleta. Concludendo la prova di laser run – una combinazione di corsa e tiro a segno – al terzo posto, Sotero ha festeggiato l’impresa insieme a Micheli, che ha ottenuto un ottimo secondo posto. Entrambe sono rientrate tra le prime nove atlete che accedono alla finale, in programma domani, l’ultimo giorno dei Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Il percorso che ha portato Alice Sotero a questo risultato è stato pieno di difficoltà. A metà giugno, l’atleta ha cominciato a percepire un forte fastidio all’occhio sinistro, che in breve tempo si è trasformato in un dolore acuto e persistente. Nonostante i tentativi di alleviare la sofferenza con impacchi di ghiaccio, il dolore l’ha costretta a interrompere gli allenamenti e a cercare aiuto nei centri oculistici.
La diagnosi
Inizialmente, il tipo di infezione non è stato identificato, e i medici hanno ipotizzato che si trattasse di un’infezione da herpes. Tuttavia, nonostante le cure, le condizioni dell’occhio di Alice non miglioravano. La svolta è arrivata quando Sotero è stata indirizzata al centro oculistico di Grosseto, guidato dal professor Vincenzo Sarnicola. Grazie all’intuizione del professor Sarnicola e alla collaborazione della professoressa Cusi dell’Università di Siena, è stata finalmente diagnosticata la cheratite da Acantamoeba, un’infezione corneale rara e particolarmente aggressiva, solitamente contratta tramite lenti a contatto sciacquate con acqua non sterile.
La cura e la corsa contro il tempo
Identificata la malattia, è iniziata una corsa contro il tempo per la partecipazione olimpica di Alice Sotero. Purtroppo, l’infezione da Acantamoeba è orfana di una terapia ufficiale e i farmaci necessari non sono facilmente reperibili. Tuttavia, in Italia era appena terminata la sperimentazione di un nuovo collirio sviluppato dall’azienda farmaceutica Sifi, il primo specifico per questo tipo di infezione. Alice ha potuto accedere al farmaco, riaccendendo la speranza di recuperare la vista almeno in parte.
Verso la finale
La qualificazione alla finale del pentathlon moderno è già un trionfo personale per Alice Sotero. L’atleta ha saputo trasformare una grave difficoltà in un’opportunità per dimostrare il suo valore ai Giochi Olimpici di Parigi.