Olimpiadi Parigi, l’incubo della Senna inquinata: atleta ricoverata per Escherichia coli, il Belgio si ritira

Olimpiadi Parigi, l'inquinamento della Senna diventa un incubo per gli atleti: primo caso di Escherichia coli
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Possono le Olimpiadi, la grande e più nobile festa dello sport, diventare un problema per la salute? Evidentemente sì, se le organizza la Francia a Parigi. E gli atleti, che negli scorsi anni sono stati costretti a sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19 nel generale clima di panico e terrore per un banale virus influenzale, adesso vengono costretti a gareggiare in uno dei fiumi più inquinati del mondo, che da 100 anni non è balneabile: la Senna.

Le conseguenze sono drammatiche: la triatleta belga Claire Michele, 35 anni, è ricoverata in ospedale dal 31 luglio dopo aver gareggiato in un triathlon femminile. Le cause del ricovero sono nella contaminazione da Escherichia coli, avvenuta proprio nelle acque della senna che sono zeppe di feci. Per questo motivo la squadra belga non gareggerà nella staffetta mista alle Olimpiadi di Parigi.

La qualità delle acque del fiume ha provocato la cancellazione di diversi allenamenti prima delle gare individuali e anche prima della staffetta che è stata confermata in calendario: la Senna è risultata troppo inquinata dopo la pioggia caduta negli ultimi giorni sulla capitale francese. Il Comitato olimpico belga e la federazione di tritathlon hanno ufficializzato il ritiro dalla staffetta perché “Claire Michel, un membro della squadra, purtroppo è malata“. La diagnosi di Escherichia coli è stata resa nota dai media belgi. Nella nota ufficiale diffusa dai vertici dello sport belga si spiega che la rinuncia alla staffetta è stata presa “nei colloqui con gli atleti e lo staff. Il Comitato olimpico belga e la federazione triathlon sperano che la lezione venga appresa in vista delle prossime competizioni di triathlon alle Olimpiadi“, la stoccata agli organizzatori di Parigi 2024.

La staffetta si è svolta questa mattina: ha vinto la Germania, seconda la Gran Bretagna, terzi gli Stati Uniti, sesta l’Italia. Tante le lamentele da parte degli atleti e dei loro allenatori, ma gli organizzatori non hanno voluto sentire ragioni. Nella Senna si nuoteranno anche le gare di nuoto in acque libere.

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