Un’immagine realizzata recentemente dalla High Resolution Stereo Camera (HRSC) a bordo della sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha rivelato i resti di un vasto lago marziano antico, noto come Lago Eridania. Questo bacino, un tempo contenente più acqua di tutti gli altri laghi marziani messi insieme, copriva un’area di oltre un milione di km quadrati, rendendolo più grande di qualsiasi lago conosciuto sulla Terra. Il Lago Eridania poteva contenere una quantità d’acqua sufficiente a riempire il Mar Caspio quasi 3 volte.
Si stima che il lago sia esistito circa 3,7 miliardi di anni fa, prima come un unico grande corpo d’acqua e successivamente come una serie di laghi più piccoli isolati, man mano che si prosciugava. Alla fine, il Lago Eridania è scomparso completamente, insieme al resto dell’acqua sul Pianeta Rosso.
“Il quadrante inferiore sinistro dell’immagine mostra i resti di un antico letto del lago,” hanno spiegato i ricercatori di Mars Express (immagine in coda all’articolo). “I confini di questo letto possono essere visti curvare verso l’alto e lontano dal centro dell’immagine, sfiorando il grande cratere centrale“.
Il letto del lago ora è riempito con numerosi rilievi, formati probabilmente dai venti marziani che hanno spazzato polvere attraverso il pianeta. Questa polvere è stata successivamente coperta e alterata dall’acqua, prima di asciugarsi nuovamente e rompersi.
Oltre all’acqua, ci sono chiari segni di vulcanismo in atto in questa regione, conosciuta come Caralis Chaos. “Due lunghe crepe attraversano orizzontalmente questa immagine, intersecando sia il letto del lago menzionato che il terreno più liscio in alto,” hanno spiegato gli scienziati. “Queste sono conosciute come faglie di Sirenum Fossae, formatesi quando la regione di Tharsis di Marte — che ospita i vulcani più grandi del Sistema Solare — si è sollevata generando immense pressioni sulla crosta marziana“.
Lo stress vulcanico è anche responsabile delle numerose creste irregolari presenti nell’area, che appaiono come linee serpeggianti che attraversano verticalmente il quadro. Queste creste sono comuni nelle pianure vulcaniche, formandosi quando nuovi strati di lava vengono compressi mentre sono ancora morbidi ed elastici, causando pieghe e deformazioni.
I crateri d’impatto presenti, creati quando rocce spaziali si sono scontrate con Marte, aggiungono un ulteriore livello di fascino a questa meraviglia presente sul Pianeta Rosso.