Un nuovo studio rivela che l’asteroide che causò l’estinzione dei dinosauri 66 milioni di anni fa proveniva da una regione remota del nostro Sistema Solare, oltre l’orbita di Giove. Questa scoperta non solo chiarisce l’origine di questo corpo celeste, ma potrebbe anche migliorare la nostra capacità di prevedere future collisioni di asteroidi con la Terra.
La maggior parte degli scienziati concorda sul fatto che l’impatto di Chicxulub – così chiamato dalla località in Messico vicina al cratere largo 145 chilometri creato dall’asteroide – provenisse dal nostro Sistema Solare. Tuttavia, l’origine esatta del corpo celeste è rimasta a lungo incerta, principalmente a causa della mancanza di prove chimiche chiare. Ora, però, i ricercatori hanno scoperto un elemento raro, il rutenio, nei frammenti dell’asteroide raccolti nella crosta terrestre in Europa. Questo elemento ha una composizione chimica simile a quella degli asteroidi che orbitano tra Marte e Giove.
Il rutenio funge da “impronta genetica” per i meteoriti provenienti dalla fascia principale degli asteroidi, dove il massiccio corpo celeste si trovava prima di essere spinto verso la Terra, probabilmente a causa di collisioni o delle forze gravitazionali dei giganti gassosi come Giove. La nuova tecnica utilizzata per analizzare il rutenio ha permesso di be misurare con precisione questo elemento, preservatosi per miliardi di anni nonostante l’intensa attività geologica terrestre.
I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Science, confermano che Chicxulub proviene dalla fascia esterna degli asteroidi, escludendo la teoria che si trattasse di una cometa. Tuttavia, gli scienziati avvertono che la storia non è ancora completa. Nuove tecnologie e strumenti futuri, come quelli previsti dal programma Artemis della NASA, potrebbero fornire ulteriori dati e raffinare la nostra comprensione di questo evento catastrofico, aprendo la strada a nuove scoperte sul nostro passato cosmico e sul rischio di futuri impatti.