Il WWF ha sollevato una forte opposizione contro la decisione della Giunta regionale abruzzese di autorizzare l’uccisione di quasi 500 cervi, inclusi i cuccioli, a partire da ottobre. Il presidente del WWF Italia, Luciano Di Tizio, ha definito la delibera “un provvedimento suicida“, criticando duramente la scelta di consentire quello che è stato eufemisticamente definito un “prelievo selettivo” di cervi in due aree della provincia de L’Aquila. In queste zone, la densità dei cervi è di poco superiore alla soglia di 2 capi per chilometro quadrato, che giustifica la caccia di selezione.
L’uccisione dei cervi in Abruzzo
Di Tizio ha sottolineato come l’Abruzzo, nel corso degli anni, abbia costruito una forte immagine di amore per la natura e per gli animali, attirando turisti da tutto il mondo grazie alla possibilità di incontrare fauna selvatica in un contesto di convivenza rispettosa con l’uomo. “Una immagine positiva che la Regione rischia di cancellare per accontentare poche decine di cacciatori“, ha dichiarato Di Tizio. Inoltre, ha messo in evidenza come questa decisione non rappresenti una vera soluzione per gli agricoltori, che avrebbero bisogno di interventi ben diversi per proteggere le loro coltivazioni.
La polemica non riguarda solo le associazioni ambientaliste e animaliste. Anche Riccardo Milani, regista del film “Un mondo a parte“, girato proprio in Abruzzo, ha espresso preoccupazione per le conseguenze della delibera. Milani ha affermato: “La percezione netta è che la questione dell’abbattimento di circa 500 cervi non riguardi solo le associazioni ambientaliste e animaliste, ma direttamente la gente d’Abruzzo, terra con una storia centenaria di tutela ambientale e faunistica“. Secondo Milani, questo provvedimento rischia di essere largamente impopolare e di danneggiare l’immagine dell’Abruzzo sia a livello regionale che nazionale.
Milani ha continuato a sottolineare come l’abbattimento dei cervi non risolverà i problemi degli agricoltori locali, come dimostra la storia di Duilio, un giovane agricoltore del suo film che vive nel Parco Nazionale d’Abruzzo e Molise. “Duilio ha necessità che le sue coltivazioni siano protette adeguatamente con investimenti importanti su dissuasori, recinzioni elettrificate e quant’altro, e che i risarcimenti per i danni causati dalla fauna selvatica siano congrui, adeguati e immediati“, ha detto Milani, sottolineando l’importanza di misure di supporto più efficaci per gli agricoltori.