L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha elaborato il video con l’animazione della propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto di magnitudo Mw 5.0 avvenuto alle 21:43 italiane del 1 agosto 2024 in Calabria, in provincia di Cosenza.
Terremoto in Calabria, l’animazione della propagazione delle onde sismiche
In un approfondimento pubblicato sul blog INGVterremoti, a cura di Emanuele Casarotti, Federica Magnoni e Angela Stallone, viene spiegato che il colore blu indica “movimenti del suolo verso il basso, mentre il colore rosso indica movimenti del suolo verso l’alto. La gradazione del colore rappresenta invece diversi valori di velocità verticale (m/s): tanto più il blu (o il rosso) è intenso, tanto più velocemente il suolo si muove verso il basso (o l’alto). Ogni secondo dell’animazione rappresenta un secondo in tempo reale“.
L’animazione mostra “una distribuzione disomogenea delle velocità del suolo, ovvero punti equidistanti dall’epicentro non subiscono lo stesso tipo di sollecitazione. Ciò è dovuto alle condizioni locali (topografia, tipo di suolo, …) che posso influenzare in maniera significativa la propagazione delle onde sismiche. Per esempio, terreni incoerenti come quelli alluvionali inducono fenomeni di amplificazione delle onde sismiche molto più pronunciati rispetto alla roccia compatta”.
Questa simulazione è una rappresentazione grafica “della soluzione delle equazioni che descrivono la propagazione delle onde sismiche in un mezzo. La velocità verticale calcolata in un dato punto al tempo t rappresenta difatti la soluzione di equazioni che permettono di stimare la velocità del suolo attesa in quel determinato punto e ad un istante di tempo per una specifica combinazione dei seguenti input: sorgente sismica, modello 3D del sottosuolo ed effetti di sito,” spiegano gli esperti INGV. “Infatti la velocità e l’ampiezza delle onde sismiche dipendono dalle caratteristiche della sorgente sismica, dal tipo di suolo che attraversano e anche dalla topografia. Esse, quindi, non si propagano in maniera uniforme nello spazio e luoghi posti alla stessa distanza dall’epicentro risentono del terremoto in maniera completamente diversa”.