Sono trascorsi 8 anni dal devastante terremoto del 24 agosto 2016, che colpì duramente il Centro Italia, in particolare le comunità di Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli. Con una magnitudo 6.0, la scossa delle 03:36 del mattino distrusse case, edifici pubblici e beni culturali, causando la morte di 299 persone e colpendo oltre 600mila persone in 140 comuni. L’epicentro, localizzato tra Accumoli e Arquata del Tronto, devastò quasi completamente la frazione di Pescara del Tronto.
Oggi, dopo anni di lavori, la ricostruzione sembra finalmente avanzare in maniera significativa. Il “Rapporto sulla ricostruzione Sisma 2016” del 31 maggio 2024 evidenzia che circa 20mila cantieri sono stati autorizzati, con oltre 11mila già completati. Inoltre, il 95% delle opere pubbliche è stato avviato, con il 66% degli interventi in fase di progettazione e il 25% già approvato.
Anche la ricostruzione privata ha registrato un’accelerazione, con un incremento delle erogazioni da parte della Cassa Depositi e Prestiti del 16,64% nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Tuttavia, restano sfide complesse, come ha sottolineato il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, con particolari difficoltà a completare progetti cruciali in località come Amatrice e Arquata del Tronto.
In parallelo alla ricostruzione materiale, il programma NextAppennino, parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sta operando per il rilancio economico e sociale delle aree colpite. Con un finanziamento di 1.780 miliardi di euro, questo programma mira a rigenerare il tessuto urbano e a sostenere lo sviluppo economico delle comunità locali, segnando un passo fondamentale verso il ritorno alla normalità di queste regioni martoriate dal sisma.