La situazione nei Laender dell’Austria orientale rimane grave a seguito della forte ondata di maltempo, che ha determinato una pesante alluvione. Questa mattina la Bassa Austria è stata dichiarata “zona disastrata“. Durante la notte, il traffico ferroviario sulla tratta Amstetten-St. Valentin è stato interrotto a causa delle inondazioni, e dalle 6 del mattino è stato attivato un servizio di autobus sostitutivo. Le ferrovie austriache (OeBB) hanno esteso fino a lunedì sera un avviso, invitando a evitare spostamenti non urgenti. La stazione di Melk è al momento fuori servizio per le alluvioni, e una decisione sulla riapertura della linea è attesa non prima del pomeriggio.
Quasi 5.000 interventi sono stati effettuati durante la notte nella Bassa Austria, dove i residenti sono attualmente intrappolati nelle loro case.
A Vienna le linee della metropolitana U4 e U6 operano su percorsi ridotti a causa dell’innalzamento critico del Danubio. In Bassa Austria, oltre 40 comuni sono stati dichiarati “zona disastrata“, con i distretti di Sankt Poelten e Tulln particolarmente colpiti: molte strade sono impraticabili per le inondazioni.
Il fornitore energetico locale, EVN, ha avvertito che le capacità di stoccaggio del bacino idrico di Ottenstein stanno per esaurirsi. Diversi fiumi nel distretto di St. Poelten sono già esondati, aggravando la situazione. Anche in Stiria la situazione è critica, con forti venti che causano ulteriori disagi, mentre in Carinzia la situazione sembra più sotto controllo.
In Tirolo si registra un lieve aumento del livello dell’Inn, ma il collegamento con il Vorarlberg attraverso il passo dell’Arlberg è possibile solo con l’uso di catene da neve.
La Tempesta Boris scatena il caos nell’Europa orientale e centrale
Dopo avere portato una forte ondata di maltempo in Italia, la Tempesta Boris sta scatenando il caos nell’Europa orientale e centrale. Ampie zone di Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Polonia e Slovacchia sono state colpite da forti venti e piogge insolitamente violente.
In Repubblica Ceca situazione critica nella regione della Moravia-Slesia (in particolare nel bacino idrografico del fiume Oder). La stazione di Jesenik ha registrato più di 450mm negli ultimi 4 giorni. Molti fiumi sono oltre l’ultimo livello di pericolo. Anche in Austria accumuli ingenti, molte stazioni hanno battuto i precedenti record storici di accumuli in 72 ore.
Almeno 5 persone sono morte in Romania, nella regione più colpita, Galati, dove 5mila case sono state danneggiate. Centinaia di persone sono state soccorse in 19 parti del Paese, hanno affermato i servizi di emergenza. “Questa è una catastrofe di proporzioni epiche“, ha affermato Emil Dragomir, sindaco di Slobozia Conachi.
“La situazione in molti luoghi è ancora drammatica. Abbiamo la prima morte accertata per annegamento“: è quanto ha confermato il Primo Ministro polacco, Donald Tusk, a Polsat News, a proposito dell’ondata di maltempo che ha colpito la provincia della Bassa Slesia. Nella città polacca di Glucholazy, al confine con la Repubblica Ceca, il fiume Biala Glucholaska, in piena, è passato sopra gli argini, allagando il centro cittadino e i quartieri lungo il fiume. Migliaia di persone sono state evacuate su entrambi i lati del confine, dove centinaia di migliaia di case sono rimaste senza elettricità fino a stamattina. La situazione è particolarmente grave nel nord-est della Polonia, dove la città di Opava è stata evacuata a causa dello straripamento del fiume omonimo.
In Polonia, la città di Ladek Zdroj è rimasta senza accesso stradale e, nella regione di Klodzko, si sono dovute evacuare 1.600 persone. “Pensiamo che ci saranno ulteriori evacuazioni”, ha detto il Primo Ministro Donald Tusk, lanciando ancora una volta un appello alla popolazione “a non rifiutare l’evacuazione“. Tusk ha annunciato l’implementazione dei sistemi Internet via satellite Starlink per garantire la comunicazione nei luoghi rimasti tagliati fuori. La Polonia ha fatto intervenire l’esercito, dotato anche di attrezzature pesanti, per sostenere i vigili del fuoco e la Polizia, ha detto alla stampa il Ministro della Difesa Wladyslaw Kosiniak-Kamysz.
Circa 100.000 vigili del fuoco sono stati mobilitati nella Repubblica Ceca, dove venerdì sono stati registrati quasi 2.900 incidenti, la maggior parte dei quali dovuti ad alberi caduti e inondazioni. Quasi 50.000 case sono rimaste senza elettricità ieri, ha riferito la locale compagnia elettrica ceca, e un ospedale nella città sudorientale di Brno è stato evacuato sabato mattina. Sono in corso le ricerche di 3 persone che si trovavano in un’auto travolta da un fiume in tempesta. Secondo la polizia uno dei passeggeri è riuscito a salvarsi. L’auto ed i suoi passeggeri sono caduti nel fiume Staríc in piena nel villaggio di Lipová, vicino al confine con la Polonia. Un altro uomo è scomparso travolto da un fiume in piena.