Alluvione Emilia Romagna, Meloni: “dal Governo 20 milioni per le prime necessità”

Riunione in videocollegamento di Meloni sull'alluvione in Emilia Romagna; ecco le criticità maggiori sul territorio
MeteoWeb

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presieduto oggi una riunione in videocollegamento con l’Emilia Romagna sull’emergenza causata dall’alluvione che ha colpito la regione. Alla riunione hanno partecipato il Ministro per la Protezione Civile e le politiche del mare Nello Musumeci, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il Vicepresidente facente funzioni della Regione Emilia Romagna Irene Priolo, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano e il Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi in Emilia Romagna, Toscana e Marche, Francesco Paolo Figliuolo.

Il Presidente Meloni ha ribadito la solidarietà del Governo alla popolazione colpita dalle violente calamità naturali dei giorni scorsi e ha acquisito le informazioni più recenti sulla situazione degli sfollati e sull’andamento dei soccorsi.

Domani alle 11, a Palazzo Chigi si terrà una riunione del Consiglio dei Ministri in cui sarà esaminata la richiesta dello stato di emergenza da parte della Regione Emilia Romagna. Contestualmente sarà approvata la prima tranche di stanziamenti pari a 20 milioni di euro per far fronte alle prime necessità e per il ripristino dei servizi essenziali. Ulteriori stanziamenti saranno resi disponibili all’esito delle ricognizioni successive all’emergenza.

Priolo: “chiesto al Governo pieno sostegno”

Abbiamo chiesto al Governo di accogliere tempestivamente la richiesta di stato di emergenza per assicurare il sostegno alle popolazioni più colpite, in particolare delle province di Ravenna e Forlì-Cesena e della Città metropolitana di Bologna”, ha affermato il Presidente dell’Emilia Romagna, Irene Priolo, appena terminato l’incontro in videocollegamento con il Premier Meloni.

Il Presidente Meloni, che ringrazio per l’incontro – dice Priolo – ha confermato la disponibilità del Governo a riunirsi tempestivamente per accogliere le nostre richieste e deliberare di conseguenza. Da parte nostra, prosegue senza sosta l’impegno di assistenza alla popolazione e di ripristino dei primi danni causati dal ciclone Boris. Continuiamo a essere al fianco delle comunità e degli amministratori”.

Alluvione Emilia Romagna: 2.500 persone evacuate

Sono circa 2.500 a oggi le persone evacuate, la gran parte in via precauzionale, nei territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna, dove tecnici e imprese stanno già lavorando per ripristinare gli argini; non si registrano infatti più fuoriuscite d’acqua su Senio e Lamone.

Questa mattina, Priolo ha effettuato una ricognizione in elicottero sulle aree alluvionate, in particolare Lugo e Traversara di Bagnacavallo, nel Ravennate, e Idice nel Bolognese. Erano con lei Carlo Dall’Oppio, capo del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Francesco Notaro, comandante regionale, e Rita Nicolini, direttore dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione Civile. Successivamente, Priolo ha partecipato al Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) di Ravenna convocato in sede permanente in Prefettura a Ravenna, insieme al prefetto, Castrese De Rosa, dove ha fatto il punto con i sindaci del territorio.

Dagli interventi di soccorso, che proseguono dove necessario, siamo già all’opera per tornare alla normalità. La rottura del Senio ha causato l’allagamento a Lugo interessando, con diverse intensità, alcune parti della cittadina. Stiamo già organizzando il massimo supporto con un’ottantina di volontari della Protezione Civile della Colonna Toscana e i nostri tecnici dell’Agenzia regionale. Ieri sera – ha detto ancora Priolo – ho firmato l’ordinanza per la gestione dei rifiuti, solidi e liquidi: più agiamo rapidamente nello smaltimento, meno saranno i problemi, soprattutto per le famiglie e i cittadini. Durante il sorvolo – ha aggiunto – abbiamo potuto vedere tutta la rotta a Traversara; dal Lamone al Senio, al momento non c’è più fuoriuscita di acqua e questo è molto importante. Stiamo già lavorando e trasportando massi ciclopici per chiudere le falle. Altro intervento riguarda Faenza, in particolare il Marzeno. Di cantieri, dopo l’alluvione del 2023, ne abbiamo realizzati, programmati e avviati a centinaia – ha concluso Priolo -, e ci hanno permesso di contenere i danni. Servono opere straordinarie, quelle indicate nei Piani speciali, per uscire dalla logica dell’emergenza ed entrare in quella della prevenzione, una priorità per tutto il Paese. E spetta al Governo finanziarle”.

Le criticità maggiori

Le criticità maggiori, sui territori colpiti, riguardano il Ravennate, con il Lamone (in particolare, la rotta a Traversara di Bagnacavallo) e il Senio (sfiancamento dell’argine all’altezza di Cotignola, con l’acqua defluita verso Lugo, che si sta allagando). Per il ponte ferroviario di Boncellino è stato chiesto l’aiuto a Rfi per intervenire con mezzi appositi, così da rimuovere il legname. Colpite alcune zone di Faenza (in particolare via Cimatti e via Pellico). Altre criticità rilevate a Castel Bolognese e in Appennino, con frane e ruscellamenti diffusi. Nel Forlivese, l’acqua del fiume Montone ha causato un grosso sfiancamento dell’argine a valle di Forlì: il cantiere per l’intervento d’urgenza è già attivo. Nel Bolognese, le criticità sono causate dall’Idice (il cantiere in corso aveva lasciato aperta una “finestra” per consentire un deflusso controllato) e dal Quaderna. Stamani, alle 8, risultavano circa 1.300 interruzioni di energia elettrica, in corso di ripristino.

In provincia di Forlì, oggi otto Comuni (compreso il capoluogo) hanno disposto la sospensione dell’attività didattica. Il Centro accoglienza di Forlì resta aperto (10 persone) per accogliere eventuali esigenze dai territori circostanti. A Modigliana ci sono tecnici di Hera al lavoro, autobotti e camion cisterna in azione per gestire la rottura dell’acquedotto; l’obiettivo è mettere in piedi entro sera un’infrastruttura provvisoria per garantire l’acqua. I tecnici sono al lavoro anche sulla rete fognaria. Diverse strade provinciali sono chiuse per allagamenti o frane. Sono in corso lavori sul ponte di Boncellino per rimuovere il legname accumulato.

Nella mattinata di oggi l’acqua già esondata dal fiume Senio dalla rottura dell’argine a Cotignola sta defluendo verso Lugo, inondando alcune aree della periferia est ma risparmiando il centro; la buona notizia è che dalla rottura arginale del Senio non fuoriesce più acqua, essendo ormai esaurita l’ondata di piena“, comunica la Prefettura di Ravenna. Alla luce delle inondazioni previste, è stata completata l’evacuazione, in via precauzionale, dell’ospedale di Lugo, con circa 180 persone trasportate in altri ospedali. A Bagnacavallo si sta mettendo in sicurezza un grande allevamento di suini, dove è arrivata l’acqua. Le strade statali sono tutte percorribili.

Il supporto dalle altre colonne mobili regionali (Friuli Venezia Giulia, Toscana, Veneto, Lombardia, Provincia autonoma di Trento) da oggi è ridislocato così: Friuli Venezia Giulia a Forlì, Lombardia a Faenza e Bagnacavallo, Toscana a Lugo, Veneto a Riolo, Brisighella e, a seguire, Unione Faentina e Bagnacavallo; Provincia autonoma di Trento: San Lazzaro di Savena e, a seguire, Bagnacavallo. Dall’inizio dell’emergenza sono stati impegnati circa 400 volontari dalle altre regioni e circa 250 dai coordinamenti e associazioni emiliano-romagnole.

Danni gravi all’agricoltura

Il settore agricolo ha subito danni importanti, in un’area più limitata rispetto alle alluvioni del 2023. In particolare, sono stati danneggiati il pomodoro, tutte le colture frutticole autunnali, la vendemmia che è in fase di raccolta e le colture sottoterra come la barbabietola da zucchero“. Così Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia Romagna, dopo l’ondata di maltempo nella regione. “Siamo già in contatto dalle prime ore – aggiunge – con i nostri tecnici e tutte le associazioni agricole e agroalimentari del territorio ed è già iniziata la procedura per la ricognizione dei danni. La situazione complessiva – conclude – verrà esaminata la settimana prossima nel corso di un incontro appena convocato della Consulta agricola regionale”.

Già iniziati lavori per chiudere la falla dell’Idice

Sono già partiti i lavori di somma urgenza a Budrio per chiudere la nuova falla che si è aperta nell’argine dell’Idice. “È terminata la realizzazione della strada che consente di raggiungere il punto di rotta – spiega la Regione Emilia Romagna – e dalle sei di stamattina si stanno posizionando i massi per la chiusura. Si lavorerà no stop anche di notte, grazie alle torri faro, per ricostruire con un rilevato in massi l’argine il prima possibile”.

La Regione ci tiene poi a precisare che gli argini dell’Idice ricostruiti dopo l’alluvione del maggio 2023 “hanno retto”. La nuova breccia infatti si è aperta a Budrio “in un tratto non interessato dai lavori”. La rotta arginale sull’Idice, si spiega da viale Aldo Moro, “si è verificata in un tratto non interessato dagli interventi post alluvione 2023. Anzi, i sette chilometri di argine ricostruito nei mesi scorsi hanno retto e gli interventi realizzati hanno consentito di ridurre l’impatto degli ultimi eventi”. È stato utile, in particolare, realizzare “una finestra nella difesa delle sponde dell’argine – afferma la Regione – per consentire eventuali sfioramenti in caso di piena. In secondo luogo, lo svaso del corso d’acqua ha consentito la riduzione dei picchi di piena“. Entro quest’anno, si ricorda poi da viale Aldo Moro, era già previsto l’affidamento di un cantiere ulteriore da 20 milioni di euro per continuare la sistemazione dell’alveo e rafforzare la difesa spondale in un tratto lungo 3,5 chilometri.

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