Il Presidente della Regione, Irene Priolo, ha tenuto in Viale Aldo Moro un punto stampa sull’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. “Cotignola, Lugo e Bagnacavallo sono, in questo momento, gli eventi probabilmente più significativi dal punto di vista degli allagamenti. Stiamo facendo tutti gli interventi per intervenire in caso di criticità puntuali che i sindaci ci stanno segnalando”, ha detto Priolo.
“Ci sono circa 1000 sfollati, vedremo come si evolve la situazione a Lugo (Ravenna), ma non ci avviciniamo assolutamente ai numeri dello scorso anno, quando erano 36.000 gli sfollati e poi sono diventati 45.000. Le evacuazioni che abbiamo fatto sono preventive, ad esempio a Faenza, dove sono stati aperti i centri di accoglienza, i cittadini molto probabilmente potranno tornare nelle loro abitazioni una volta terminato questo evento”, ha detto Priolo.
“L’evento ha avuto un innesco importante a Modigliana dove sorge il Marzeno che poi confluisce a Faenza, dentro al Lamone. Il Lamone, in corrispondenza di Faenza, non ha creato problemi e questo è importante sottolinearlo perché siamo molto distanti dall’evento impattante dell’anno scorso. L’evento è stato comunque significativo perché il Lamone a valle ha continuato a riempirsi. Il Lamone in questo momento sta avendo tracimazione a destra e a sinistra“, ha spiegato il Presidente. A Castel Bolognese – ha aggiunto – il livello del fiume Senio ha superato di oltre un metro il massimo picco di piena del novembre scorso anno, superando i 7 metri.
“L’evento ha avuto un’evoluzione pesante. Stiamo gestendo alcune criticità su diversi bacini. Rispetto all’evento del 2023, però, sono di meno i fiumi interessati. Le situazioni più difficili riguardano il Lamone, il Senio, l’Idice, il Montone e il Marzeno. Siamo ancora sopra soglia 3, le piene devono ancora compiere il loro percorso”, ha aggiunto. “La situazione non è terminata dal punto di vista dell’assistenza della popolazione. Stiamo monitorando l’andamento del deflusso delle acque. Rispetto al 2023 non abbiamo avuto un problema sul Santerno, sul Savena e sul Ronco – ha aggiunto -. I canali, in questo caso, saranno strumento di propagazione ma, allo stesso tempo, l’obiettivo è quello di far defluire e confluire fuori le acque che i fiumi hanno portato nel territorio”.
“Sta piovendo da 48 ore ma le precipitazioni sono in netta diminuzione. L’evento, comunque, non è terminato” sia perché “l’acqua sarà transitata a valle attraverso i canali dei consorzi”, sia perché “le piene devono ancora compiere il loro percorso”. “Ci sono 500 volontari” e “siamo in costante contatto con i sindaci del territorio. La priorità è mettere in sicurezza la popolazione”, ha detto Priolo. ”Ho parlato questa mattina con il Ministro Musumeci per capire come impostare un’eventuale richiesta dello stato emergenza. Le zone colpite hanno già uno stato di emergenza. Il Ministro si è dimostrato estremamente disponibile” e ”ci sentiremo anche nel pomeriggio”, ha concluso Priolo.
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, è in viaggio per Bologna dove incontrerà le istituzioni locali e le strutture operative per fare il punto della situazione sull’ondata di maltempo che nelle ultime ore ha colpito la Regione.
Nel Bolognese 253 evacuati e decine di famiglie ai piani alti
A Bologna e provincia sono 253, finora, le persone evacuate a causa dell’alluvione che sta colpendo l’Emilia Romagna. Lo fa sapere, nel suo ultimo aggiornamento, la Città metropolitana. Nel dettaglio, si contano 120 evacuati a Budrio, 80 a Molinella, 11 a Castel San Pietro Terme, 10 a Monzuno, otto a Castel Maggiore e a Loiano, sei a Monterenzio, quattro a Imola e a Fontanelice e una a Medicina e a San Benedetto Val di Sambro. A San Lazzaro di Savena ci sono, invece, “decine di famiglie interessate dalle ordinanze, ma rifugiate ai piani alti”. A Pianoro le persone interessate dalle ordinanze sono 419, di cui 298 nella frazione di Botteghino di Zocca, 86 nella frazione di Rastignano e 35 vicino all’Ospedale Gruppioni.
Infine, a Bologna “60 persone sono state interessate da ordinanza di evacuazione, la maggior parte salendo ai piani superiori o con sistemazioni autonome da amici o parenti”, e due nuclei, per un totale di sei persone, sono stati collocati in albergo dal Comune.
Nella zona collinare di Bologna si registrano alcune criticità dovute in particolare alla vegetazione appesantita dalle precipitazioni e fortemente piegata sulle strade che può ostacolare la viabilità. Nel resto della città la situazione è nella norma. Come riferisce il sindaco, Matteo Lepore, “tutte le strade sono aperte. Le uniche criticità si sono registrate in Viale Vighi, con l’allagamento della rotonda che ha comportato alcune deviazioni nella notte, ora rientrate, e nel sottopasso di Via Bencivenni su cui si sta ancora intervenendo”. Tra ieri e oggi sono inoltre caduti alcuni alberi in città tra cui: due dei pini domestici sottoposti da tempo a monitoraggio speciale (con inclinometri) ai Giardini Margherita, all’interno dell’area che era transennata dallo scorso anno proprio per problemi di stabilità, un altro pino in Viale Oriani che ha danneggiato un’auto senza conseguenze per le persone e un altro albero di grosse dimensioni in Via Legnano all’interno del parcheggio della Polizia Locale senza provocare danni né a persone né a cose.
“Sono in corso da questa mattina – spiega Lepore – sopralluoghi dei tecnici del Comune per verificare eventuali criticità localizzate in tutte le altre scuole. Al momento sono stati chiusi alcuni spazi per infiltrazioni puntuali, ma non sono state ravvisate situazioni che hanno determinato la chiusura completa dei plessi”.
A Forlì 30 sfollati in fiera, 20 al palazzetto
A Forlì, alla fiera ci sono 30 sfollati che hanno scelto in via preventiva di recarsi nel punto di prima accoglienza, e di questi una decina sono in condizioni di rientrare nelle proprie abitazioni già nel tardo pomeriggio di oggi. Altre 20 persone, sempre per precauzione, hanno passato la notte al Palazzetto dei Romiti. Il sindaco Gian Luca Zattini aggiorna sulla situazione in città spiegando che “sono diverse le abitazioni e le imprese coinvolte dagli allagamenti. Le vie più colpite sono: via Zignola, via Cassirano, via Lunga, via Pelacano, via Isonzo, via Lughese, via Val Posina e via Tamberlicchi”. “Le violenti piogge di questa notte e l’innalzamento improvviso del livello idrometrico del fiume Montone hanno determinato nelle prime ore del mattino la rottura degli argini in via Zignola, via Lughese e via Ghibellina“, spiega.
Intanto sono già operativi nelle zone più fragili colpite dagli allagamenti, i volontari della Colonna Mobile della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, giunti questa notte in città con mezzi, idrovore e una ventina di operatori qualificati, aggiunge. “D’intesa con i nostri uffici e la Polizia locale, abbiamo già attivato gli autospurghi per il ripristino della viabilità locale e la pulizia di strade e del sistema fognario”. Dal punto di vista della viabilità sono chiuse la via Lughese, da via Lunga fino al sottopasso della tangenziale; tutta la via Lunga sino alla sede della Protezione Civile in via Cadore; via Cassirano nel tratto parallelo alla ferrovia; via Isonzo da via Pelacano fino all’altezza del distributore di carburante.
Sindaco di Lugo: “stessa situazione dell’alluvione 2023”
Elena Zannoni, sindaco di Lugo (Ravenna), è intervenuta a Rtl 102.5: “situazione come quella del 2023, grandi danni, i cittadini restino in casa ai piani alti”. “Abbiamo attenzionato i fiumi per tutta la notte. Ho emesso ordinanze chiedendo ai cittadini di portarsi ai piani alti o di recarsi dai parenti. Abbiamo evacuato chi abita nei pressi dei fiumi“, ha detto Zannoni nel programma ‘Non Stop News’ su Rtl 102.5. “Situazione come quella del 2023, paragonabile a quella dell’alluvione in Emilia Romagna. Ieri sera in un’ora sono scesi 100mm di acqua e nelle prossime ore continuerà a piovere”, conclude il sindaco.
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