“Per rispetto verso gli alluvionati non intendo polemizzare. Sono un ministro, non è il momento dei contrasti. Ma non ho mai parlato di responsabilità. Ho ribadito che continueremo ad avere eventi calamitosi finché non si attuerà una seria prevenzione strutturale da parte di tutte le Regioni“. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, in merito alle accuse di ‘sciacallaggio’. “Schlein, che conosce bene quel territorio per essere stata assessore regionale alla materia – aggiunge – farebbe bene a far sapere quanti e quali interventi ha realizzato durante il suo mandato“.
Le opere di prevenzione contro il maltempo “vanno realizzate prima dell’alluvione, cioè nella gestione ordinaria, che spetta alle Regioni, e non a quella straordinaria, affidata a Figliuolo. Abbiamo chiesto alla Regione quali infrastrutture abbia realizzato almeno nell’ultimo decennio, per individuare ulteriori obiettivi e risorse rispetto ai 596 milioni di euro che ha ricevuto dal 2013. Per collaborare serve confronto e rispetto reciproco“. “Ci dica il sindaco Lepore quanto e come ha speso per la prevenzione. I cittadini hanno diritto di sapere come sono stati protetti dalle insidie del territorio. Non c’è nulla di scandaloso. E’ facile a pochi giorni dalla scadenza elettorale dire come in queste ore che è colpa del governo nazionale, altro che scaricabarile“. “Se con l’autonomia differenziata andrà peggio? E’ stata chiesta dall’Emilia-Romagna insistentemente – conclude il ministro – E’ una loro bandiera, che poi sia stata ammainata di fronte alla determinazione del nostro governo è un problema di coerenza che non mi riguarda. Le Regioni, anche senza autonomia, hanno già i fondi: ogni presidente di Regione è anche commissario per la lotta al dissesto idrogeologico“, conclude Musumeci.
“Chiarire sulle spese, in Emilia Romagna qualcosa non torna”
Sui fondi per mettere in sicurezza il territorio in Emilia-Romagna “qualcosa non torna“, ma ieri, in conferenza stampa sull’alluvione, “non ho scatenato alcuna polemica: se gli altri si divertono a farlo mentre la gente soffre non è un problema mio. Ho solo detto che lo Stato vuole collaborare con l’Emilia-Romagna e con tutte le altre Regioni, ma se lo Stato eroga riorse ha anche il diritto di sapere se sono state spese, tutte o in parte, e dove. La programmazione è l’elemento base per pianificare la prevenzione strutturale“. Così a Radio 24 il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci. “In 10 anni la Regione ha avuto circa 600 milioni per mettere in sicurezza il territorio. Se ogni volta che piove in Emilia-Romagna succede il finimondo, è chiaro che qualcosa non torna“, ha proseguito il ministro, per il quale la richiesta di chiarire le spese fatte “non è un atto di accusa: si tratta di pianificare per evitare che quella Regione, insieme ad altre, debba diventare ogni volta un campo infernale dopo una pioggia abbondante che non è più eccezionale, ormai è diventata ordinarietà“. “Chiediamo alle Regioni che non siamo più disposti a erogare risorse senza successivamente confrontarci per capire dove e come sono state spese. È un fatto di responsabilità. Mettiamoci intorno a un tavolo e diteci: abbiamo potuto spendere il 30, il 40, il 50%, non è uno scandalo, poi vediamo di capire come accelerare la spesa“, ha concluso Musumeci.