Alluvione Romagna, Priolo: “serve un ‘esercito di aziende’ per fare cantieri”

Alluvione Romagna, Priolo: "ora interventi come per il ponte Morandi, serve accelerare su piani speciali"
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Noi abbiamo bisogno, in questa emergenza che si sta riproponendo, di avere un ‘esercito di aziende’ che si muove e che insieme alla Regione faccia cantieri”. Così il Presidente facente funzioni dell’Emilia Romagna, Irene Priolo, conversando coi cronisti a Castel Bolognese, nel Ravennate, dopo la recente alluvione, la terza in un anno e mezzo nell’area. “Per fare questo – osserva – è necessaria una norma speciale dello Stato“. Quanto alle “gare, ancorché siano a tre o a cinque invitati”, queste “richiedono del tempo e allungano le tempistiche. Soprattutto abbiamo bisogno di più soggetti attuatori, cioè non basta un soggetto attuatore robusto, che è Sogesid, che è stata individuata dal Commissario, perché farà interventi per non più di 300 milioni”, ha aggiunto.

In Liguria, “il Ponte Morandi l’hanno ricostruito molto in fretta, anche perché hanno individuato un soggetto attuatore robusto e solido e l’hanno previsto in norma. In questo momento tutto questo non c’è e bisogna che noi lavoriamo insieme al Commissario, insieme al Governo, per individuare quelle norme speciali che ci aiutino, perché altrimenti se dobbiamo operare, tra virgolette, nella quasi ordinarietà e aspettare, da questo punto di vista, di fare le gare, di trovare dei soggetti che non siano necessariamente soltanto quelli dello Stato, i tempi si sono necessariamente allungati“, ha detto ancora Priolo.

Non si può aspettare soprattutto che nella finanziaria ci siano soltanto i soldi per le progettazioni – aggiunge – cioè noi alla comunità dobbiamo dire che ci sono i soldi per le progettazioni, per la realizzazione di quelle opere e quindi fare un vero percorso, per cui si progetta, si dà l’affidamento dei lavori e si fanno i cantieri. Sappiamo che non si possono fare 4 miliardi e mezzo subito di interventi, è impossibile e non è neanche quello che noi chiediamo, ma per ogni bacino noi dovremo individuare quell’intervento che aumenta la messa in sicurezza del territorio, perché noi i cantieri li abbiamo fatti, avevamo concluso 130 cantieri sui fiumi, che sono un’enormità, abbiamo resistito in moltissimi ambiti. I cantieri dove li abbiamo fatti, come quello sul Senio, non si sono rotti e hanno resistito, però non è sufficiente rifare quello che c’era prima, dobbiamo aumentare il livello di sicurezza”.

In merito ai piani speciali dopo la recente alluvione in Romagna, ora “serve un’accelerazione, non soltanto strettamente connessa all’approvazione dei piani speciali, ma anche il finanziamento delle prime opere che sono contenute all’interno dei piani speciali, perché non è sufficiente approvarli, bisogna dargli gambe e non è sufficiente finanziare soltanto la progettazione”, dice Priolo. “Ne ho già parlato con Figliuolo“. Quanto alle somme urgenti, “in tutti gli ambiti dei bacini territoriali abbiamo cantieri per 24 milioni di euro. Sul Senio l’obiettivo è terminare questi interventi in un mese”, ha affermato.

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