Si conta purtroppo la sesta vittima della tempesta Boris in Romania. Lo hanno annunciato oggi i servizi di emergenza, segnalando anche la scomparsa di una persona. “In seguito all’episodio meteorologico dei giorni scorsi“, si registra un nuovo decesso nella regione di Galati, nel sud-est della Romania, dove sono già morte cinque persone a causa delle alluvioni, si legge in un comunicato. In totale, quasi 6.000 famiglie rumene sono state colpite dalla tempesta Boris: circa 300 hanno trovato rifugio presso i vicini o nelle tende allestite dalle autorità.
Il maltempo colpisce tutta l’Europa centrale e orientale: una persona è annegata in Polonia e un pompiere è morto in Austria, per un totale di 8 vittime nel Vecchio Continente. Nella Repubblica Ceca risultano disperse quattro persone.
In Repubblica Ceca, è quasi completamente sommersa la città orientale di Krnov, situata vicino al confine con la Polonia, con l’80% del suo territorio sott’acqua. Krnov, circa 23.000 abitanti, si trova nella regione della Moravia-Slesia, alla confluenza dei fiumi Opava e Opavice, i cui livelli d’acqua sono aumentati notevolmente dopo le piogge iniziate giovedì 12 settembre. Tra le zone più colpite c’è anche la città di Jesenice, situata tra le regioni di Olomouc e Moravia-Silesa, nel nord-est del Paese, dove questa mattina sono state evacuate 2.000 persone.
Il Premier Peter Fiala ha invitato i cittadini della Repubblica Ceca “ad ascoltare i consigli” delle autorità locali e delle forze dell’ordine “ed evacuare le proprie case in anticipo” a fronte delle inondazioni nel Paese. “Vi chiedo di ascoltare le raccomandazioni dei capi distretto, dei Vigili del Fuoco, dei rappresentanti di altri servizi di emergenza e, con il supporto dei soccorritori, di abbandonare in anticipo i luoghi pericolosi, senza aspettare che l’acqua in avvicinamento vi costringa a farlo. Un tale ritardo può mettere a rischio le vostre vite. L’evacuazione avviene sempre in base a un’analisi della situazione esistente e prevista, non rifiutatela”, ha affermato Fiala in un messaggio televisivo.
Le autorità di quei distretti in cui la situazione ha raggiunto una fase critica hanno iniziato a evacuare i residenti dalle loro case verso luoghi sicuri già nella serata di sabato 14 settembre. In particolare sono coinvolte le città di Opava, Krnov, Bohumin e Cesky Tesin, nel nord del Paese.
“Sentita solidarietà a tutti coloro che sono stati colpiti dalle devastanti inondazioni in Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia”, ha scritto il capo della Commissione europea Ursula von der Leyen su X, aggiungendo che l’UE è pronta a offrire sostegno.