“È una notte calda quella in corso, con -53°C e poco vento. Calda e suggestiva, perché l’aurora illumina l’altopiano e la Via Lattea disegna un arco tra le torri. In questa atmosfera surreale, sembra davvero di trovarsi su un altro pianeta”. È la descrizione con cui Marco Buttu, del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide – PNRA, illustra il meraviglioso paesaggio di questa notte alla Stazione Concordia, in Antartide.
In un post sui social Buttu racconta che “per quanto riguarda la vita in base, nel pomeriggio ci siamo dedicati alla spesa, portando un po’ di viveri all’interno delle torri. Tutto procede bene e non ci sono novità”.
Buttu scrive “dalla Stazione Concordia, situata sopra 3000 metri di ghiaccio e neve, nell’Altopiano Antartico, il luogo più estremo al mondo: 100 giorni di fila senza sole, temperatura che scende sotto i -80°C, carenza di ossigeno, aria secca, nessuna forma di vita”, si legge nel suo post. “Durante il periodo invernale, che va da febbraio a novembre, la stazione è irraggiungibile: non possiamo ricevere alcun soccorso. Ci occupiamo di ricerca scientifica e siamo le persone più isolate del pianeta, ancor più isolati degli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Le condizioni di vita e ambientali sono analoghe a quelle di una missione interplanetaria di lunga durata, per questo motivo l’Agenzia Spaziale Europea sponsorizza vari progetti di ricerca, monitorandoci per capire come il corpo umano si adatti ad un ambiente simil-extraterrestre”, conclude Buttu.