Un’altra ondata di maltempo ha travolto la Romagna e le Marche, con piogge torrenziali che hanno provocato frane, allagamenti e una situazione di emergenza senza precedenti. Il ciclone Boris ha fatto rivivere l’incubo delle alluvioni, causando danni ingenti e mettendo a dura prova la risposta dei soccorritori. Il bilancio provvisorio è pesante: oltre mille sfollati e due persone disperse, mentre le infrastrutture sono state devastate in numerosi comuni.
Allerta meteo in Emilia Romagna: le aree più colpite
Le intense piogge hanno fatto salire i livelli dei fiumi e l’allerta meteo è stata progressivamente elevata. Le aree più colpite includono:
- Modigliana: La situazione a Modigliana è particolarmente critica. Il sindaco Jader Dardi ha riferito che “il fiume è esploso” all’improvviso, con le frane che hanno causato gravi danni alle abitazioni e alle strade. Il borgo è stato martoriato dalle frane e dalle esondazioni, con le strade principali e secondarie gravemente compromesse.
- Provincia di Bologna: Diverse zone della provincia hanno subito danni significativi. L’Idice ha tracimato a Budrio, allagando le aree circostanti. La Val di Zena è stata invasa dalle acque, mentre le strade sono state sommerse e le abitazioni hanno subito gravi danni. Le inondazioni hanno causato notevoli disagi, con alcune aree isolate e difficili da raggiungere per i soccorritori.
- Forlì: Il fiume Montone ha messo in allerta i cittadini di Forlì, allagando i quartieri di San Benedetto e Villanova. La situazione è stata critica, con le acque che hanno invaso le strade e compromesso le abitazioni. I vigili del fuoco e i volontari della protezione civile hanno lavorato incesantemente per evacuare i residenti e limitare i danni.
- Pianura ravennate: La pianura ravennate è stata gravemente colpita, con città come Faenza, Castel Bolognese, Cotignola e Lugo interessate dalle inondazioni. I centri storici sono stati in gran parte risparmiati, ma la frazione di Traversara a Bagnacavallo è stata devastata. Il fiume Lamone ha rotto l’argine, creando una grande falla e invadendo il paese. Le acque hanno causato crolli di abitazioni e distruzione estesa. I soccorritori hanno evacuato gran parte della popolazione e hanno effettuato salvataggi su tetti con elicotteri e gommoni. Tuttavia, si cercano ancora due dispersi basandosi su testimonianze, nonostante non siano state presentate denunce di scomparsa.
Le piogge torrenziali in Emilia Romagna
La presidente facente funzione della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, ha dichiarato che “i primi modelli” meteorologici “parlavano di una cumulata” di pioggia “di 130 millimetri.” Tuttavia, le accumulazioni effettive hanno raggiunto “ad esempio su bacino del Senio, di 250 millimetri,” rendendo l’evento paragonabile, se non superiore, all’alluvione del 16 e 17 maggio 2023. Le piogge torrenziali hanno avuto un impatto devastante, causando danni estesi e mettendo a dura prova i sistemi di drenaggio e le infrastrutture.
Misure di emergenza
Le autorità locali e i servizi di emergenza hanno attivato misure straordinarie per far fronte alla crisi. Anas ha schierato oltre 200 unità per monitorare e ripristinare la rete viaria. Le principali chiusure e interventi includono:
- Statale 16 “Adriatica”: La strada è stata riaperta al traffico dopo essere stata chiusa tra il km 137,500 e il km 147,860 a Ravenna a causa della piena del fiume Lamone.
- Statale 65Bis “Fondovalle Savena”: Chiusa in entrambe le direzioni tra il km 0,000 e il km 3,500 circa, nel comune di Pianoro (BO), per il cedimento del piano viabile dovuto all’erosione delle sponde del fiume Savena.
- Statale 727 “Tangenziale di Forlì”: Chiusa per un tratto di 4 km lungo la carreggiata in direzione Autostrada per l’intervento di emergenza sull’argine del fiume Montone.
- Statale 65 “della Futa”: Provvisoriamente chiusa a causa di un movimento franoso al km 75,300 a Loiano (BO). Restringimenti di carreggiata sono segnalati anche al km 79,250 e al km 78,950 per movimenti franosi e allagamenti.
- Statale 67 “Tosco-Romagnola”: Restringimenti di carreggiata a causa di movimenti franosi nelle località Portico e San Benedetto e Rocca San Casciano, nella provincia di Forlì-Cesena.
- Statale 3bis “Tiberina”: Restringimenti di carreggiata all’altezza del km 226,600 a Cesena.
- Marche: Restringimenti di carreggiata sulla statale 77 “della Val di Chienti” al km 108,700 a Civitanova Marche e sulla statale 361 “Septempedana” al km 3,400 a Osimo, in provincia di Ancona.
La risposta delle istituzioni
Le istituzioni e i servizi di emergenza hanno lavorato instancabilmente per affrontare la crisi. La Prefettura di Ravenna ha segnalato che sono state evacuate oltre 634 persone. Le scuole e le università rimarranno chiuse per il giorno successivo. La linea ferroviaria Ravenna-Ferrara è interrotta fino alle 5 del giorno successivo. L’Istituto comprensivo “F. Baracca” di Lugo è stato trasformato in un centro di accoglienza per gli sfollati, e l’ospedale di Lugo è pronto a trasferire pazienti e macchinari se necessario.
Il capo dipartimento della protezione civile, Fabio Ciciliano, ha dichiarato: “L’emergenza non è assolutamente finita. Deve continuare a essere monitorata finché il mare non raccoglierà le acque.” Il sindaco Michele de Pascale ha sottolineato che la rottura di entrambi gli argini del Lamone ha provocato “una fortissima situazione di pericolo in tutto il territorio a nord del Lamone sia nel territorio del comune di Bagnacavallo che nel territorio del comune di Ravenna.”
La presidente facente funzione della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, ha spiegato: “Rispetto all’evento del 2023 sono di meno i fiumi interessati da eventi che stiamo gestendo, mentre in questo caso gestiamo fenomeni su bacini ridotti.” Tuttavia, ha aggiunto che lo scenario è simile a quello del maggio 2023, con l’allerta rossa confermata anche per il giorno successivo.
Trasporti e viabilità
Anas e le autorità stradali hanno messo in campo tutte le risorse disponibili per garantire la sicurezza e la fluidità della viabilità. I tecnici hanno lavorato per monitorare e ripristinare le strade danneggiate, rimuovere il fango e i detriti e gestire le criticità in corso. Le principali strade statali e provinciali sono state oggetto di interventi urgenti, e sono state attuate chiusure e restringimenti per garantire la sicurezza dei viaggiatori e facilitare le operazioni di emergenza.
La Romagna e le Marche stanno affrontando una crisi alluvionale di proporzioni enormi. Le autorità locali e i soccorritori continuano a lavorare duramente per gestire l’emergenza e fornire assistenza alla popolazione colpita. La speranza è che le condizioni meteorologiche migliorino nei prossimi giorni e che le operazioni di soccorso possano proseguire senza ulteriori complicazioni. L’allerta rossa rimane in vigore, e le autorità continuano a monitorare la situazione per garantire la sicurezza e la protezione delle persone e delle infrastrutture.