“Chiacchiere e distintivo o fatti e attrattività?” si interroga Claudio Cerasa, direttore de “Il Foglio”, in un’analisi sul recente incontro tra Elon Musk e Giorgia Meloni, avvenuto durante l’evento dell’Atlantic Council a New York. Le immagini catturate dagli sguardi tra il premier italiano e uno degli uomini più potenti al mondo hanno scatenato molte domande, la principale delle quali è: “riuscirà o no il presidente del Consiglio a trasformare quell’iniezione di fiducia in investimenti concreti per il nostro paese?“. A scriverlo è il direttore di ‘Il Foglio’, Claudio Cerasa tornando sull’incontro tra Elon MUSK e Giorgia Meloni in occasione del premio all’Atlantic Council a New York.
Le intenzioni di Musk in Italia
Dopo numerose ricerche e conversazioni, alcune risposte cominciano a emergere. Cerasa infatti scrive: “Elon Musk ha davvero intenzione di investire in Italia? Risposta: sì“. La questione che sorge allora è: quali investimenti il fondatore di Tesla e SpaceX ha in mente per il nostro Paese? “La risposta anche qui è sì, assolutamente sì“, conferma Cerasa, aggiungendo che ci sono tre settori principali su cui Meloni dovrà puntare per trasformare quest’opportunità in una “occasione d’oro” per l’Italia.
La connessione satellitare
Il primo ambito riguarda Starlink, il sistema di satelliti di proprietà di SpaceX che permette di accedere a internet tramite connessione satellitare. Telespazio, joint venture tra Leonardo e Thales, ha firmato lo scorso giugno un accordo per la commercializzazione di Starlink in Italia, dove oggi sono attivi circa 50.000 contratti. Tuttavia, c’è un aspetto meno noto: “Starlink ha proposto al governo Meloni di ridefinire alcuni capitoli del Pnrr per coprire le aree grigie“, ossia le zone dove la connessione a banda larga è scarsa o inesistente. Il Pnrr ha già stanziato 3,4 miliardi di euro per affidare questi lavori a Tim e Open Fiber, ma i vertici di Starlink hanno suggerito di utilizzare parte di questi fondi per accelerare la copertura nelle aree grigie, senza la necessità di scavi e infrastrutture ingombranti. Il ministro Adolfo Urso si è dichiarato disponibile a esplorare una collaborazione, anche se al momento, osserva Cerasa, “gli uffici del ministero e quelli di Palazzo Chigi hanno finora fatto molto per rallentare l’operazione”.
Le gigafactory
Il secondo ambito d’investimento riguarda le gigafactory, le fabbriche di batterie elettriche per veicoli. Tesla ha già una gigafactory a Grünheide, vicino a Berlino, ma “Musk ha fatto sapere a Giorgia Meloni di essere disposto a valutare un investimento simmetrico anche in Italia, non per produrre auto ma batterie“. Enel X, un anno fa, ha iniziato attività di ricerca e sviluppo per creare il primo grande impianto di riciclo di batterie al litio in Italia, e la possibilità di una convergenza tra Enel e Tesla potrebbe portare alla nascita di un data center dedicato all’intelligenza artificiale. In questo contesto, la sfida per Meloni è riuscire a cogliere l’opportunità in un momento in cui l’industria automobilistica italiana sta attraversando una fase di sofferenza.
L’industria aerospaziale
Il terzo ambito tocca l’industria aerospaziale, settore in cui SpaceX detiene circa il 90% del mercato globale. “Musk ha annunciato di voler costruire la sua prima base sulla Luna entro pochi anni“, rivela Cerasa, aggiungendo che il magnate ha chiesto al governo italiano di indicare aziende innovative pronte a collaborare in questo ambito, che va dall’abbigliamento allo spazio, passando per la componentistica elettronica. Tuttavia, l’Italia dovrà superare la frammentazione tipica delle sue industrie, dove il 52,8% delle imprese aerospaziali ha un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro, e solo l’11% supera i 5 milioni.