“L’Europa non si deve più illudere. E non deve più illudere. Come emerge dall’ampiezza e profondità del Rapporto Draghi, la transizione energetica è vitale e irreversibile, è alla base dello sviluppo futuro del Continente ma deve essere condotta da una regia che contemperi abbattimento delle emissioni, sicurezza energetica e competitività, consentendo agli attori libertà strategica per raggiungere gli obiettivi comuni. Il tempo di indicare per legge i target e, soprattutto, gli strumenti per arrivarci, tramite regolamentazioni ‘a prescindere’, è finito: ce lo sta dicendo la storia recente, con una velocità di accadimenti e con una intensità forse senza precedenti“. Lo afferma l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi in una analisi pubblicata sul Sole 24 Ore.
Secondo il manager, pubblico e privati devono lavorare insieme “su soluzioni molteplici di trasformazione industriale e abbattimento delle emissioni, costruendo business profittevoli, evitando pericolose semplificazioni e approcci ideologici, tenendo costantemente allineate le evoluzioni dell’offerta e della domanda e dando alla transizione il tempo che serve, perseguendo la prioritizzazione di azioni e impieghi tecnologici in base a tempi, costi e adeguamento della domanda“.