Dopo il grido di allarme del presidente di Confindustria Emanuele Orsini, che chiede al governo una scelta coraggiosa perchè il costo dell’energia è diventato insostenibile per le aziende italiane, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin annuncia che varerà un disegno di legge per il rilancio del nucleare. Così – dice alla “Stampa” – “il nostro Paese risparmierà fino a 34 miliardi di euro l’anno“. Nel 2030 si passerà “dalla sperimentazione alla produzione dei nuovi moduli nucleari“.
Secondo gli imprenditori il Green Deal europeo mette a rischio l’industria italiana: “La posizione dell’Italia è sempre stata chiara sul Green Deal: non abbiamo mai messo in dubbio gli obiettivi finali, cioè di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ma gli strumenti imposti per farlo. Per due motivi essenzialmente: il primo e’ che non si è mai vista, se non nell’Unione Sovietica dei piani quinquennali, la politica che pretende di imporre i tempi e le tecnologie alla scienza“. Il secondo è dato dalla “natura profondamente diversa dei Paesi che compongono l’Europa. L’Italia quindi non mette in discussione né gli obiettivi di decarbonizzazione né i traguardi del 2030 e del 2050. Abbiamo invitato soltanto ad abbandonare l’ambientalismo ideologico che per tanti anni è stato alla base di molte scelte europee. Più realismo e meno idealismo“.
Uno dei temi principali posti dagli industriali riguarda il costo dell’energia. L’unica soluzione sembra il nucleare: “In questo momento sì, l’unica soluzione è il nucleare di nuova generazione da affiancare all’energia prodotta dalle rinnovabili tradizionali. Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dobbiamo eliminare progressivamente il carbone, il petrolio e infine il gas. Con le tecnologie di oggi non possiamo contare soltanto sulle rinnovabili perchè non sono continuative e non abbiamo ancora le sufficienti capacità di accumulo, si sprecherebbe troppo per trasportare l’energia dal luogo in cui si produce a quello in cui principalmente si consuma. Ecco perchè – osserva il ministro – con una domanda di energia in continuo aumento abbiamo voluto nel nostro mix energetico del futuro il nucleare di ultima generazione che, ricordo, è stato inserito nella tassonomia europea come fonte green di produzione energetica“. Ci vorrà tempo per tornare al nucleare: “I tecnici ci dicono che per i primi anni Trenta ci sarà la possibilità di passare dalla sperimentazione alla produzione dei nuovi moduli nucleari. Noi – conclude Pichetto – stiamo lavorando, senza alcun ritardo, per consentire all’Italia di farsi trovare pronta e preparata“.