In Italia, secondo stime dell’Osservatorio demenze dell’Istituto Superiore di Sanità, circa 1.200.000 persone soffrono di demenza, con una prevalenza del 50-60% di malati di Alzheimer, corrispondenti a circa 600.000 individui. Inoltre, si stimano circa 900.000 persone affette da disturbo neurocognitivo minore. Questo problema coinvolge indirettamente circa 4 milioni di persone che si occupano dell’assistenza ai pazienti, come riportato dal Ministero della Salute in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer.
La Giornata Mondiale dell’Alzheimer
I costi legati alla demenza sono significativi, con un impatto economico che varia tra i 23 miliardi di euro annui, considerando sia i costi diretti che quelli indiretti. Quest’anno, il tema scelto è “È tempo di agire sulla Demenza e l’Alzheimer”, in linea con le iniziative globali promosse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sin dal 1994. L’OMS sottolinea l’importanza di strategie nazionali per la prevenzione, che includano l’individuazione e la riduzione dei fattori di rischio, diagnosi precoce e presa in carico dei pazienti.
A livello globale, oltre 55 milioni di persone convivono con la demenza, una delle principali cause di disabilità e non autosufficienza tra le persone anziane. Le proiezioni indicano un incremento che potrebbe raggiungere i 150 milioni entro il 2050. L’OMS stima anche che la malattia di Alzheimer e altre demenze rappresentino la settima causa di morte nel mondo.
Il Report della Lancet Commission 2024 evidenzia che il 45% dei casi di demenza potrebbe essere evitato agendo su 14 fattori di rischio: “bassa istruzione, ipoacusia/disturbi dell’udito, perdita della vista, ipertensione, ipercolesterolemia, fumo, obesità, depressione, inattività fisica, diabete e isolamento sociale, abuso di alcol, traumi cranici e inquinamento atmosferico“.
La situazione in Italia
In Italia, un passo significativo è stato compiuto con l’istituzione e l’avvio delle attività del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze nel 2022. Questa iniziativa ha rappresentato una delle azioni più rilevanti sul tema delle demenze in termini di sanità pubblica, consentendo interventi concreti per pazienti e familiari. Il Fondo ha allocato 14 milioni e 100.000 euro per le Regioni e le Province Autonome, e 900.000 euro per l’Istituto Superiore di Sanità, dedicati a progetti che perseguono gli obiettivi del Piano Nazionale delle Demenze nel triennio 2021-2023.
Inoltre, il Fondo è stato rifinanziato e ampliato per il triennio 2024-2026, grazie alla Legge di Bilancio dello scorso anno. Il nuovo Decreto di riparto, approvato in Conferenza Stato Regioni il 25 luglio e firmato dal Ministro della salute e dal Ministro dell’economia e delle finanze il 5 settembre scorso, prevede un finanziamento di 33.400.000 euro per le Regioni e una quota minima di 1.500.000 euro per l’Istituto Superiore di Sanità, destinata alle attività di supporto per Ministero e Regioni.