La Gran Bretagna fa retromarcia sull’uso dei missili contro Russia

Senza l'appoggio di Washington la Gran Bretagna non autorizzerà l'utilizzo dei suoi "Storm Shadow" sul suolo Russo
MeteoWeb

Il Governo britannico, commentano fonti del “The Times“, non concederà di propria iniziativa l’autorizzazione a Kiev per utilizzare i propri missili a lungo raggio contro obiettivi situati nel territorio Russo. La decisione viene giustificata dalla necessità di utilizzare i sistemi di guida statunitensi per garantire agli “Storm Shadow” di colpire con efficacia i propri obiettivi.

Tuttavia dietro il cambio di direzione di Londra potrebbe celarsi la paura di ritrovarsi “da soli” a prendere una decisione in grado di causare un’importante escalation nel conflitto e un coinvolgimento diretto delle forze NATO, cosa che appare improbabile senza l’avallo Statunitense.

Proprio nell’incontro tenutosi pochi giorni fa alla Casa Bianca tra il Presidente americano Biden e il Primo Ministro britannico Starmer era emersa la volontà americana di non concedere al momento l’autorizzazione all’utilizzo di missili a lungo raggio made in USA per attacchi sul territorio russo.

Perché l’utilizzo di missili a lungo raggio potrebbe causare un escalation

L’autorizzazione da parte dei paesi NATO all’utilizzo di missili a lungo raggio per colpire obiettivi siti sul territorio della Federazione Russa potrebbe segnare un evoluzione del coinvolgimento occidentale nella guerra in Ucraina. Fino ad oggi il filo conduttore che ha unito nel sostegno all’Ucraina è stata la necessità di difendere la sovranità territoriale di un Paese invaso, altra cosa significherebbe concedere armi, sistemi di guida ed informazioni d’intelligence per attaccare la Russia. Questo potrebbe essere percepito dal Cremlino come una partecipazione diretta della NATO alla guerra con tutto ciò che ne potrebbe conseguire in termini di rischi. Tale tesi è avvalorata dagli avvertimenti del presidente russo Vladimir Putin che in un suo recente intervento ha affermato che se la NATO autorizzerà l’Ucraina a usare missili a lungo raggio per colpire obiettivi sul territorio russo, significa che sarà in guerra con la Russia. “Se questa decisione verrà presa, non significherà altro che la partecipazione diretta dei paesi della NATO, degli Stati Uniti e dei paesi europei alla guerra in Ucraina (…), il che significherà che i paesi della NATO, gli Stati Uniti e i paesi europei, stanno combattendo contro la Russia” ha detto il presidente russo.

L’importanza dei giorni fino al 5 novembre

Questi giorni di conflitto potrebbero essere fondamentali in vista delle elezioni americane del 5 novembre. Le sensazioni sono quelle che un eventuale vittoria di Donald Trump potrebbe portare ad un immediata creazione di un tavolo di paceforzato” dal taglio dei sostegni americani all’Ucraina, all’interno di tale tavolo potrebbe essere necessario presentarsi con la situazione territoriale migliore possibile in modo da avere “carte” in mano e uscire “vittoriosi” dalle trattative.

Lo stesso J.D. Vance, candidato vice presidente al fianco del tycoon, ha prospettato un piano di pace che a suo dire porrebbe subito fine alla guerra . Questo piano prevede che la Russia conservi i territori che ha occupato dal 2014 e che lungo il fronte verrà istituita una «zona demilitarizzata» fortificata, che richiama alla memoria la cortina di ferro, oltre al divieto per l’Ucraina di accesso nella NATO.

Anche nel caso di una vittoria dei democratici a guida Harris appare probabile una svolta del conflitto ormai stagnate, probabilmente si tenterebbe ugualmente l’istaurazione di trattative ma con meno concessioni alla Russia onde non distaccarsi troppo dall’operato dell’attuale amministrazione e non far percepire al proprio elettorato una sorta di sconfitta diplomatica e militare.

Condividi