Funzionari europei riferiscono al New York Times che Joe Biden sarebbe “sul punto” di dare il proprio via libera all’Ucraina per l’utilizzo di armi occidentali a lungo raggio all’interno del territorio russo, a patto che non siano utilizzate armi fornite dagli Stati Uniti. La questione da tempo al centro del dibattito occidentale sarà discussa con il premier britannico Keir Starmer, nella sua prima visita a Washington. Proprio la Gran Bretagna aveva già manifestato all’amministrazione americano la propria volontà di autorizzare Kiev a utilizzare i suoi missili a lungo raggio “Storm Shadow” per colpire obiettivi militari russi lontani dal confine ucraino. Tuttavia Starmer vuole prendere tale decisione in concerto con gli Stati Uniti onde avere strategie univoche in caso di escalation della guerra in Ucraina.
Se il presidente approverà, questa mossa potrebbe aiutare l’Ucraina a mantenere la linea di fronte sul territorio russo occupato di Kursk. Tuttavia tale decisione rischia di allargare il conflitto soprattutto alla luce di quanto affermato da Vladimir Putin, approfondito in un nostro articolo di ieri del quale si riporta un estratto: “Se questa decisione verrà presa, non significherà altro che la partecipazione diretta dei paesi della NATO, degli Stati Uniti e dei paesi europei alla guerra in Ucraina (…), il che significherà che i paesi della NATO, gli Stati Uniti e i paesi europei, stanno combattendo contro la Russia“. Oggi più che mai un cessate il fuoco in Ucraina appare lontano, come lontana appare la volontà di istaurare negoziati credibili e probabilmente cosi sarà fin quando i dealer politici coinvolti rimarranno i medesimi.