I microbi marini possono cambiare la biotecnologia e la medicina

I sistemi CRISPR-Cas sono noti per la loro capacità di difendersi contro i virus e sono diventati strumenti fondamentali nella manipolazione genetica
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Negli ultimi due decenni, il campo della biotecnologia e della biomedicina ha visto un’esplosione senza precedenti nella quantità di dati genomici microbici provenienti dai sistemi marini. Questo incremento è stato facilitato dalla raccolta e dall’analisi di un numero sempre maggiore di metagenomi marini disponibili pubblicamente. Tuttavia, nonostante il notevole volume di dati generati, è rimasto difficile tradurre la vasta diversità genomica mariana in applicazioni concrete che possano beneficiarne direttamente la biotecnologia e la medicina. Lo studio condotto da Jianwei Chen e colleghi si inserisce perfettamente in questo contesto, cercando di colmare il divario tra la scoperta genomica e la sua applicazione pratica.

Lo studio

L’obiettivo principale di questo lavoro era quello di esplorare e valorizzare la diversità microbica marina attraverso il recupero e l’analisi di un vasto numero di genomi batterici e archeali. Gli autori hanno mirato a capire come questa diversità potesse essere sfruttata per scoprire nuovi strumenti biotecnologici e biomedici. In particolare, hanno concentrato l’attenzione su tre aree chiave: la dimensione del genoma batterico marino, i sistemi CRISPR-Cas e i geni di resistenza agli antibiotici, e la bioprospezione per l’identificazione di nuove risorse utili.

Lo studio ha comportato il recupero e l’analisi di 43.191 genomi batterici e archeali estratti da metagenomi marini pubblicamente disponibili. Questi genomi coprono una varietà impressionante di 138 filos distinti, offrendo così un panorama estremamente diversificato di genomi marini. L’analisi ha incluso la valutazione delle dimensioni dei genomi e la ricerca di correlazioni tra la presenza di sistemi CRISPR-Cas e i geni di resistenza agli antibiotici.

I sistemi CRISPR-Cas sono noti per la loro capacità di difendersi contro i virus e sono diventati strumenti fondamentali nella manipolazione genetica. Allo stesso modo, i geni di resistenza agli antibiotici sono cruciali per comprendere come i batteri marini si adattano e sopravvivono in ambienti ricchi di antibiotici naturali. Questi aspetti sono stati esaminati per identificare possibili applicazioni biotecnologiche.

Scoperte sconvolgenti

  • Dimensione del Genoma Batterico Marino: Lo studio ha ridefinito il limite superiore della dimensione del genoma batterico marino, rivelando una maggiore variabilità di quanto precedentemente conosciuto. Questa nuova comprensione della dimensione del genoma potrebbe avere implicazioni significative per la classificazione e la comprensione della diversità microbica marina.
  • Sistemi CRISPR-Cas e Resistenza agli Antibiotici: È emerso che esistono compromessi complessi tra la presenza dei sistemi CRISPR-Cas e i geni di resistenza agli antibiotici. Questi compromessi potrebbero riflettere strategie di sopravvivenza e adattamento dei batteri marini in risposta ai cambiamenti ambientali e alle pressioni selettive.
  • Bioprospezione e Scoperte Innovative: Attraverso un’analisi in silico dei genomi marini, i ricercatori hanno identificato diverse risorse biotecnologiche promettenti.

Tra queste spiccano:

  • Nuovo Sistema CRISPR-Cas9: Questa scoperta potrebbe ampliare ulteriormente le capacità degli strumenti di editing genetico, offrendo nuove possibilità per la manipolazione e l’ingegnerizzazione dei genomi.
  • Dieci Peptidi Antimicrobici: I peptidi antimicrobici sono molecole con potenziale come antibiotici alternativi o agenti terapeutici. Questi dieci peptidi rappresentano un nuovo pool di risorse per lo sviluppo di nuovi trattamenti contro infezioni batteriche.
  • Tre Enzimi per la Degradazione del Polietilene Tereftalato (PET): La degradazione del PET, un polimero di uso comune e difficile da smaltire, è un’area di crescente interesse ambientale. La scoperta di questi enzimi potrebbe aprire nuove vie per il trattamento e la riduzione dei rifiuti plastici.

Gli esperimenti in vitro hanno confermato l’efficacia e la potenza di queste nuove scoperte. La validazione sperimentale è cruciale per tradurre le scoperte in applicazioni pratiche. La capacità dei nuovi peptidi antimicrobici di inibire la crescita di batteri patogeni e l’efficacia degli enzimi nella degradazione del PET sono esempi concreti di come le scoperte genomiche possano tradursi in soluzioni reali per problemi attuali.

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