Il lancio della navicella SpaceX Dragon: tra emozioni e precisione tecnica, la missione raccontata dagli esperti

"Abbiamo seguito il lancio da qui con i colleghi ed è stato emozionante, ma ciò che realmente non smetterà mai di impressionarci è il progresso"
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La navicella spaziale SpaceX Dragon ha lasciato la Terra decollando dalla Cape Canaveral Space Force Station in Florida, proiettandosi verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Dal quartier generale della NASA a Washington, gli esperti seguono ogni fase del lancio con trepidazione, speranzosi per il successo della missione che vede l’astronauta Nick Hague e il cosmonauta Alexandr Gorbunov come protagonisti.

Il decollo ha segnato l’inizio di un viaggio autonomo a una velocità impressionante di 28.000 chilometri orari. “Siamo atterrati sulla Luna e da allora è stata una continua evoluzione tecnologica“, ha spiegato Larry McKinley, esperto di aeronautica e voli spaziali presso il National Air and Space Museum di Washington. “Oggi le navicelle spaziali sono in grado di raggiungere autonomamente la stazione internazionale e, in caso di problemi tecnici, gli astronauti possono prendere il controllo della navicella. Ciò che non è cambiato rispetto al passato è che la fase del decollo è sempre più delicata“.

Una volta giunti a destinazione, Hague e Gorbunov seguiranno un rigido programma quotidiano: due ore e mezza di allenamento fisico, otto ore di sonno e un’alimentazione composta esclusivamente da cibi liofilizzati. Ma il loro compito principale sarà la ricerca scientifica, un elemento chiave delle missioni a bordo della ISS.

Anche Emma Clark, esperta in storia dello spazio, ha condiviso la sua emozione durante il lancio: “Abbiamo seguito il lancio da qui con i colleghi ed è stato emozionante, ma ciò che realmente non smetterà mai di impressionarci è il progresso. Pensare di avere oggi una Stazione Spaziale Internazionale che viaggia a 27mila chilometri orari ed è in grado di fare il giro della Terra per 16 volte al giorno è un qualcosa di incredibile, così come pensare che il calcolo di un lancio dal territorio statunitense dipende dall’esatto momento in cui la stazione è in orbita nella nostra zona“.

La missione SpaceX Crew 9, parte del programma Commercial Crew della NASA, punta a rendere il trasporto umano nello spazio sicuro, affidabile e, in futuro, accessibile a tutti. Una volta raggiunta la ISS, Hague e Gorbunov diventeranno ufficialmente membri dell’equipaggio della Expedition 72, affiancandosi agli astronauti NASA Don Pettit, Butch Wilmore, Suni Williams e ai cosmonauti di Roscosmos Alexey Ovchinin e Ivan Vagner. La loro permanenza in orbita sarà dedicata a numerose attività, tra cui la manutenzione della stazione, dimostrazioni tecnologiche e importanti esperimenti scientifici.

Questa missione segna un altro passo importante nel consolidare il ruolo delle missioni spaziali commerciali nella futura esplorazione dell’universo.

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