Un drone marittimo senza equipaggio ha compiuto un’impresa straordinaria, immergendosi nel cuore dell’uragano Helene, che si stava intensificando nel Golfo del Messico orientale, per raccogliere dati scientifici cruciali a poche ore dall’impatto previsto sulla costa della Florida. Questa operazione, realizzata da Saildrone Inc., un’azienda californiana specializzata nella raccolta di dati oceanici, ha permesso di catturare immagini straordinarie del ciclone mentre si trovava a circa 190 chilometri dal suo centro. Al momento della missione, Helene era classificato come un uragano di categoria 2.
Le condizioni atmosferiche incontrate dal drone, pur avvicinandosi a quelle di una tempesta tropicale, erano comunque estreme: i venti registrati superavano i 65 km/h e le onde, generate dalla forza del ciclone, raggiungevano un’altezza di 5,8 metri. Questi dati evidenziano la variabilità delle condizioni meteo anche nelle aree periferiche di un uragano, dimostrando quanto complesso possa essere il monitoraggio di fenomeni atmosferici di questa portata. L’azienda ha dichiarato che il drone è stato spinto ancora più vicino al nucleo dell’uragano, raccogliendo ulteriori dati e video che saranno resi disponibili nei prossimi giorni, seguendo il movimento del ciclone verso l’entroterra.
L’uragano Helene non è il primo ad essere intercettato da Saildrone Inc. durante la stagione. La società aveva precedentemente affrontato con successo altri cicloni come Beryl, Debby ed Ernesto. Durante l’intercettazione dell’uragano Beryl, uno dei droni ha registrato onde alte fino a 7,6 metri e venti che superavano i 95 km/h nel Mar dei Caraibi, dimostrando l’affidabilità della tecnologia sviluppata dall’azienda anche in condizioni meteorologiche estreme.
Il primo grande uragano attraversato con successo da un drone di Saildrone è stato Sam, nel 2021. Questo potente uragano, formatosi al largo delle coste africane, è stato intercettato mentre si avvicinava alle Bermuda, raggiungendo la categoria 4. Durante questo episodio, il drone ha rilevato onde superiori ai 15 metri e raffiche di vento che superavano i 195 km/h, stabilendo un nuovo standard per le capacità operative di questi veicoli autonomi. Il Guinness World Records ha riconosciuto questa missione come l’occasione in cui la più alta velocità del vento mai registrata da un veicolo di superficie senza equipaggio è stata misurata, pari a 203,4 km/h.