Influenza aviaria: si diffonde tra le persone? Indagini in corso

"È un caso misterioso. Quindi bisogna allargare un po' la rete. Forse hanno pulito una mangiatoia per uccelli in casa. Sono andati a una fiera statale? Che tipo di cibo hanno consumato?"
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Negli Stati Uniti, il numero ufficiale dei casi umani di influenza aviaria A (H5) resta fermo a 14, come riportato nell’ultimo aggiornamento dei Cdc (Centri americani per il controllo e la prevenzione delle malattie) dall’aprile 2024. Mentre prosegue l’impegno per affrontare l’epidemia di H5N1 tra mucche da latte, pollame e altri animali, l’attenzione si concentra sul caso del Missouri, il primo negli Stati Uniti senza contatti noti con animali infetti. Da oltre due settimane, la fonte di esposizione del paziente non è stata identificata. Tuttavia, i Cdc affermano che “il rischio immediato per la popolazione generale da influenza aviaria H5 rimane basso“.

Il caso del Missouri

Il dibattito scientifico si intensifica attorno a una domanda cruciale: “L’influenza aviaria si sta diffondendo tra le persone?“. Le indagini sul caso del Missouri proseguono. Dopo aver identificato un contatto stretto con sintomi simili e un operatore sanitario negativo al test dell’influenza, ora l’attenzione si sposta su un secondo operatore sanitario. Anche questo contatto ha riportato lievi sintomi respiratori, ma non era stato testato in tempo utile. A lui sarà offerto un test sierologico.

All’inizio della settimana, il Dipartimento della salute e dei servizi per gli anziani del Missouri ha raccolto campioni di sangue sia dal paziente centrale sia dal suo contatto domestico, che si è ammalato lo stesso giorno; entrambi sono guariti. I campioni sono stati inviati ai Cdc per test sierologici mirati alla ricerca di anticorpi. “Lo sviluppo simultaneo di sintomi in due persone non supporta la diffusione da persona a persona – ribadiscono i Cdc nell’ultimo aggiornamento – ma suggerisce un’esposizione comune“. Inoltre, “non vi è stato alcun segno di attività influenzale insolita nelle persone, incluso nel Missouri“.

Tuttavia, l’attenzione rimane alta, e come evidenziato da Nature, tutti gli occhi sono puntati sul Missouri. I ricercatori attendono dati cruciali dallo stato del Midwest, che potrebbero indicare se l’attuale epidemia di influenza aviaria tra i bovini da latte ha raggiunto un punto di svolta temuto: l’emergere di un virus capace di trasmettersi da uomo a uomo. Finora, i dati riguardanti il caso sono scarsi e disomogenei. A preoccupare è anche il fatto che nessuna azienda lattiero-casearia del Missouri ha segnalato un’epidemia di aviaria. “Il timore è che il virus si stia diffondendo nella comunità a bassi livelli“, avverte Scott Hensley, immunologo dell’University of Pennsylvania Perelman School of Medicine di Philadelphia. “Non ci sono dati che suggeriscano che sia così, ma questa è la paura“.

I test che cercano gli anticorpi dell’aviaria

La situazione è complessa, come sottolinea Jürgen Richt, virologo veterinario alla Kansas State University di Manhattan: “È un caso misterioso. Quindi bisogna allargare un po’ la rete. Forse hanno pulito una mangiatoia per uccelli in casa. Sono andati a una fiera statale? Che tipo di cibo hanno consumato?“. Nonostante il risultato negativo del test dell’operatore sanitario, Hensley avverte che non è definitivo, poiché il campione potrebbe essere stato raccolto quando i livelli virali erano troppo bassi per essere rilevati.

C’è attesa per i test che cercano gli anticorpi per H5N1, poiché la presenza di tali anticorpi nei due contatti sarebbe la prova definitiva di un’infezione passata. Inoltre, la sequenza genomica dei campioni virali della persona ricoverata è un altro aspetto da monitorare, in quanto potrebbe rivelare segni di un eventuale adattamento del virus all’ospite umano. Hensley osserva che un piccolo cambiamento sospetto potrebbe già manifestarsi.

Mentre la ricerca di ulteriori informazioni continua, gli esperti sottolineano l’urgenza di migliorare i test sui bovini. In attesa di un quadro più chiaro, Hensley mette in guardia contro allarmi infondati: “Nessuna possibilità è stata al momento esclusa. E potrebbe anche trattarsi di un caso isolato e non del segnale di qualcosa di più grande“, conclude.

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