Questa immagine, acquisita dalla missione Copernicus Sentinel-1, rivela l’impatto delle gravi inondazioni avvenute a seguito delle forti piogge che hanno colpito il Territorio del Nord, in Australia, nel marzo 2024. Secondo l’Australian Bureau of Meteorology, marzo 2024 è stato il secondo mese di marzo più piovoso mai registrato per la regione, con precipitazioni di gran lunga superiori alla media. A peggiorare le cose, il ciclone tropicale Megan ha colpito l’area già inondata, aggravando ulteriormente la situazione.
Questa immagine radar a falsi colori – spiega l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) – combina i dati di due acquisizioni, una del 10 marzo, prima delle piogge, l’altra del 22 marzo, dopo gli acquazzoni. Le aree allagate sono evidenziate in rosso, mentre le aree scure rappresentano corpi idrici permanenti o campi che risultano sommersi di frequente.
Il Lago Tarrabool, la grande macchia scura in basso a destra, è un lago stagionale il cui livello dell’acqua fluttua. Le sue zone umide paludose e le vicine foreste tropicali forniscono un habitat essenziale per piccoli mammiferi, rettili e numerose specie di uccelli. Sebbene alimentato da vari torrenti, il Creswell Creek, che scorre da nord-est, è la sua principale fonte d’acqua e sembra essere straripato, come del resto, la maggior parte dei fiumi della zona.
A causa della loro importanza come sito di riproduzione per gli uccelli acquatici, il Lago Tarrabool e il sistema paludoso di Eva Downs sono classificati come Importante Area Ornitologica da BirdLife International, così come anche il Lago Woods, una grande zona umida effimera di acqua dolce, visibile come una macchia nera nell’angolo in alto a sinistra. Il Lago Woods, tipicamente con una superficie intorno ai 350km², può crescere in modo significativo durante periodi di forti piogge stagionali, ospitando fino a 116.000 uccelli acquatici quando è completamente inondato.
La capacità radar di Copernicus Sentinel-1 di “vedere” attraverso nuvole, pioggia e nell’oscurità, lo rende particolarmente utile per il monitoraggio delle inondazioni, spiega ancora l’ESA. Questo tipo di immagini può offrire informazioni immediate sull’entità dell’inondazione, aiutando il lavoro delle attività di soccorso. Inoltre, dopo tali eventi, le immagini satellitari sono una risorsa preziosa per la valutazione dei danni e per la pianificazione delle azioni di ripristino.