La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha annullato la multa di quasi 1,5 miliardi di euro che la Commissione Europea aveva imposto a Google. Questa decisione segna una svolta significativa nel lungo contenzioso tra l’azienda tecnologica e l’istituzione europea.
Il “Caso Google”
Nel marzo 2019, la Commissione Europea aveva inflitto a Google una multa di 1,49 miliardi di euro per pratiche anticoncorrenziali legate alla sua piattaforma pubblicitaria AdSense. Secondo l’accusa, Google aveva abusato della sua posizione dominante nel mercato della pubblicità online imponendo restrizioni anticoncorrenziali ai siti web che utilizzavano AdSense. Le clausole contrattuali, secondo la Commissione, impedivano ai partner pubblicitari di utilizzare servizi concorrenti o di negoziare pubblicità con altre piattaforme, violando le normative antitrust.
La decisione della Corte di Giustizia
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha deciso di annullare la multa, affermando che la Commissione non aveva “tenuto conto dell’insieme delle circostanze pertinenti nella sua valutazione della durata delle clausole contrattuali che aveva qualificato come abusive“. Questo annullamento non implica necessariamente che Google sia stata dichiarata innocente, ma piuttosto che la valutazione della Commissione è stata ritenuta incompleta.
Reazioni
La decisione della Corte ha avuto un impatto immediato e significativo. Google ha accolto con favore l’annullamento della multa, mentre la Commissione Europea ha espresso delusione.
Gli esperti e i commentatori hanno osservato che la decisione potrebbe sollevare dubbi sulla capacità della Commissione di applicare le normative antitrust in futuro. Alcuni critici temono che l’annullamento possa compromettere la fiducia nelle istituzioni europee e nella loro capacità di garantire una concorrenza leale nel mercato digitale.