Un team internazionale di ricerca, che include l’Università Statale di Milano, ha rivoluzionato la comprensione della formazione dei pianeti. Tradizionalmente, si pensava che i pianeti si formassero lentamente attraverso l’aggregazione di polveri interstellari, ma la nuova scoperta suggerisce un secondo meccanismo: la frammentazione del materiale nei dischi di gas e polvere attorno alle giovani
stelle, chiamata instabilità gravitazionale. Questo processo accelera la formazione planetaria e genera pianeti di grandi dimensioni, come Giove, molto più rapidamente del modello tradizionale.
L’elemento chiave della scoperta è stato l’uso del radiotelescopio ALMA, situato nel deserto di Atacama, in Cile. Questo avanzato strumento ha permesso di osservare con precisione il disco protoplanetario attorno alla giovane stella AB Aurigae, che ha solo 4 milioni di anni. La giovane età della stella ha sorpreso i ricercatori, poiché il modello classico di formazione planetaria richiede decine di milioni di anni. Attraverso ALMA, il team ha mappato il movimento dei gas nei bracci a spirale attorno alla stella, rilevando oscillazioni nella velocità delle molecole, segno inequivocabile di instabilità gravitazionale.