I robot quadrupedi, comunemente noti come robodog, sono stati a lungo una presenza nelle narrazioni fantascientifiche, ma nell’ultimo decennio hanno fatto un salto impressionante verso la realtà. Non solo sono entrati nelle case e negli uffici, ma hanno trovato applicazione anche in ambiti di sicurezza pubblica e militari, contribuendo a ridefinire il concetto stesso di operazioni tattiche sul campo di battaglia. Mentre la guerra tra Russia e Ucraina continua a plasmare il futuro delle strategie militari, l’Ucraina sta prendendo l’iniziativa nell’impiego di robodog, introducendo due tipi diversi di questi robot nella guerra che ha devastato il paese dal 2014.
Il passaggio dei robodog dalla fantascienza alla realtà non è solo un’evoluzione tecnologica, ma rappresenta una svolta significativa nella conduzione delle operazioni belliche. Droni, armi autonome e intelligenza artificiale sono già ampiamente impiegati sul campo, ma la recente introduzione di robot ispirati ai cani potrebbe segnare una svolta radicale, con conseguenze potenzialmente devastanti sia per la guerra convenzionale sia per il futuro dei conflitti.
L’Ucraina e il suo ruolo nella guerra tecnologica
L’Ucraina, da anni coinvolta in una sanguinosa guerra di trincea contro le forze russe, sta diventando rapidamente uno dei principali attori globali nell’adozione di tecnologie militari avanzate. Nell’agosto 2024, la Kurt’s Company, un’unità speciale della 28ª Brigata Meccanizzata ucraina, ha pubblicato video su Instagram che mostrano robodog in azione, mentre attraversano terreni accidentati e aree urbane distrutte nella regione orientale di Donetsk.
Donetsk, una regione pesantemente colpita dal conflitto, è un campo di battaglia chiave che testimonia da anni combattimenti incessanti tra forze ucraine e russe. In questo contesto, l’uso di robodog segna una mossa tattica innovativa. Oltre a ridurre il rischio di vittime umane, questi robot possono essere utilizzati per compiti cruciali come la ricognizione, lo sminamento e la logistica.
Secondo diverse fonti, tra cui The Telegraph e Bild, oltre 30 robodog sono stati forniti all’Ucraina dalla società di sicurezza britannica Brit Alliance. Questi includono due modelli principali: il BAD1, basato sul robodog Unitree Go-2 Pro di produzione cinese, e il più recente BAD2, apparentemente derivato dal modello Lite3 Venture della società DEEP Robotics, anch’essa cinese. L’uso di questi robot rappresenta una soluzione a basso costo rispetto a prodotti occidentali, con un prezzo stimato tra i 2.000 e i 3.000 dollari, una frazione rispetto ai 74.500 dollari necessari per il Spot di Boston Dynamics.
Nuovi cani da guerra o vecchi fantasmi del passato?
L’introduzione di robodog nei conflitti moderni non è priva di connotazioni storiche. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Unione Sovietica sperimentò l’uso di cani da guerra dotati di esplosivi per attaccare i carri armati tedeschi. Anche se il successo di questi esperimenti fu limitato, l’idea di utilizzare “cani kamikaze” è tornata in auge nel contesto moderno. Tuttavia, a differenza dei cani viventi, i robodog non hanno bisogno di essere addestrati e non provano paura: possono essere controllati a distanza, riducendo i rischi di incidenti sul campo di battaglia.
Uno degli aspetti più inquietanti dei robodog è il loro potenziale come armi kamikaze. Secondo fonti vicine al comandante della Kurt’s Company, i robodog ucraini potrebbero essere utilizzati per consegnare esplosivi alle truppe russe o ai loro veicoli corazzati. Questa strategia potrebbe rivelarsi particolarmente efficace in contesti difficili, come edifici distrutti, trincee o foreste dense, dove l’uso di droni aerei risulta meno praticabile.
Innovazione tecnologica e riprogettazione: i robodog BAD2
La Brit Alliance, la compagnia responsabile della fornitura di robodog all’Ucraina, ha completamente riprogettato i modelli cinesi originari, migliorando notevolmente le loro capacità. Il BAD2, basato sulla piattaforma Lite3 di DEEP Robotics, rappresenta un miglioramento significativo rispetto ai modelli precedenti. Con una velocità che può raggiungere le 9 miglia orarie e un’autonomia che si estende fino a cinque ore, questo robodog è progettato per missioni di lunga durata in condizioni estreme. Dotato di telecamere a infrarossi e sensori avanzati, il BAD2 è in grado di trasmettere video ad alta risoluzione in tempo reale, offrendo un vantaggio tattico critico nella sorveglianza e nella ricognizione.
Questa combinazione di mobilità, autonomia e capacità di rilevamento rende i robodog ideali per svolgere compiti che in precedenza richiedevano l’impiego di soldati umani, riducendo drasticamente i rischi per la vita. Inoltre, l’utilizzo di piattaforme robotiche riprogrammabili come il BAD2 permette di adattare i robodog a diverse esigenze tattiche, rendendoli versatili e modulari per vari scenari di combattimento.
Il futuro della guerra automatizzata: etica e controversie
Sebbene i robodog ucraini rappresentino un’importante innovazione tattica, il loro uso solleva anche questioni etiche. L’idea di utilizzare robot autonomi o semi-autonomi per compiti militari ha alimentato un intenso dibattito sull’umanizzazione della guerra e sui limiti morali nell’uso di tecnologie letali. L’impiego di robodog kamikaze, per esempio, potrebbe aprire la strada a un’escalation nell’uso di armi robotiche autonome, portando a una corsa agli armamenti che coinvolgerebbe non solo l’Ucraina e la Russia, ma anche altre nazioni.
Gli esperti avvertono che l’automatizzazione del conflitto potrebbe avere conseguenze imprevedibili. Le armi autonome, pur essendo altamente efficaci, rischiano di sfuggire al controllo umano, con potenziali errori devastanti. La rapidità con cui queste tecnologie si stanno sviluppando solleva il timore che possano essere utilizzate in contesti civili, mettendo in pericolo vite innocenti.