Un’alluvione lampo ha colpito i territori di Castagneto Carducci, San Vincenzo e Montecatini Terme, a cavallo tra le province di Livorno e Pisa, in Toscana, nel pomeriggio-sera di lunedì 23 settembre. Un evento davvero notevole con oltre 200mm di pioggia caduti in 6 ore. Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma, evidenzia cosa ha portato a un fenomeno così eccezionale: “il passaggio di un fronte freddo con un Mar Mediterraneo ancora caldo che ha una temperatura di 2 o 3°C superiore alla media ha dato vita a piogge di intensità veramente notevoli e soprattutto persistenti. La zona colpita è abbastanza ristretta mentre il resto della regione non ha avuto fenomeni rilevanti”, spiega Gozzini.
“In due stazioni della zona abbiamo registrato più di 200 millimetri di pioggia in meno di sei ore. Consideriamo che nella zona in tutto settembre cadono 60-80mm di pioggia: è piovuto tre volte quello che piove a settembre. Non ho ricordanza di quantitativi così nemmeno il 2 novembre 2023″, durante l’alluvione che ha colpito varie zone della Toscana, afferma l’esperto.
“Se lo stesso quantitativo di piogge fosse però caduto in Lunigiana, che è tra le zone più piovose d’Italia, al massimo ci sarebbe stato qualche allagamento a valle – aggiunge -. Nel complesso però rispetto al quantitativo di acqua caduto non ci sono stati danni equivalenti, anche se purtroppo registriamo due dispersi. L’impatto in una città sarebbe stato invece ben maggiore”.
Secondo Gozzini, “l’entrata del Libeccio ha ritardato il decorrere della perturbazione che ha fatto persistere le piogge nella zona. Si è creata una zona di convergenza su quel punto e ha dato vita a temporali persistenti, chiamiamoli autorigeneranti. Celle che continuavano ad avere umidità all’interno scaricando scrosci ravvicinati ma con pause, come è successo a San Vincenzo, o addirittura più continui come nelle altre zone”.
Meteorologo Torrigiani: “fenomeni ma visti con questa intensità”
“Sull’Italia centrosettentrionale è transitato un fronte freddo collegato a una saccatura atlantica, quindi si tratta di perturbazioni che, come è tipico, quando arrivano nel mese di settembre, sono in grado di portare spesso a fenomeni intensi o anche estremi. La perturbazione, transitando sull’Italia, ha portato piogge forti e abbondanti non solo in Toscana, ma anche sul nord-est della penisola, sul Veneto in particolare”, ha spiegato a TeleAmbiente il meteorologo Tommaso Torrigiani del Consorzio LAMMA.
“Nella fattispecie, sulla Toscana in alcune stazioni abbiamo registrato una serie di temporali a più riprese, diciamo sono 4 o 5 impulsi consecutivi, con intensità tra l’altro particolarmente elevate e che difficilmente abbiamo registrato in passato: nella giornata di ieri siamo arrivati a osservare intensità anche superiori ai 40mm ogni 15 minuti”, ha aggiunto.
Se le alluvioni e gli allagamenti sono legati, tra le altre cose, alla cattiva gestione del territorio e al forte rischio idrogeologico a cui sono soggette la gran parte delle regioni italiane, un ruolo importante lo gioca il riscaldamento globale. “L’aumento delle temperature, che si traduce anche in un aumento delle temperature dei mari, degli oceani e anche in una maggior quantitativo di umidità in atmosfera, inevitabilmente stanno portando a rendere questi fenomeni, che già erano presenti in passato, sempre più frequenti e probabilmente localmente anche più, aumentare l’intensità di questi fenomeni”, ha concluso Torrigiani.
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