Si sentono ancora gli effetti del devastante passaggio della tempesta Boris sull’Europa centrale e orientale. In Ungheria, le acque del Danubio hanno raggiunto un livello mai visto da dieci anni a Budapest, lambendo i gradini del Parlamento. Le acque del Danubio si sono spostate verso sud e i servizi di emergenza ungheresi si sono affrettati a proteggere le aree popolate, compresa Budapest, con sacchi di sabbia.
Nella capitale ungherese, l’ingrossamento del fiume ha allagato la diga, con l’acqua che è salita fino ai gradini del Parlamento. Il livello dell’acqua si è avvicinato al record del 2013 prima di iniziare a scendere oggi. “L’ultima volta che è stato così alto, avevo soltanto 10 o 11 anni”, ha detto la studentessa Beata Hargitai, 22 anni, nel centro di Budapest, vicino alla zona dell’alluvione. “Muoversi nella capitale è un po’ più complicato ma gestibile. Sono contenta di vedere che le cose sembrano andare abbastanza bene, in modo ordinato”.
Il Primo Ministro ungherese Viktor Orban, che questa settimana ha cancellato tutti i suoi impegni internazionali a causa della tempesta Boris, ha ispezionato i lavori in corso per proteggere Budapest dalle inondazioni. Ha dichiarato che l’attenzione è stata posta “sul controllo delle inondazioni“, sottolineando che si prevedono “giorni difficili” per garantire la tenuta delle dighe. A nord di Budapest, le acque di piena hanno inondato le case più basse vicino al Danubio.
I danni in Polonia
Non va meglio in Polonia dove più di 18.000 edifici e strutture risultano danneggiate dalle inondazioni, secondo le prime stime presentate dal governo di Varsavia. Più di 11.500 case unifamiliari e condomini, e oltre 6.000 edifici non residenziali sono stati colpiti dalle inondazioni, ha precisato ai giornalisti Jan Grabiec, capo della Cancelleria del Primo Ministro. Secondo la stessa fonte, 57.000 persone sono state direttamente colpite dalle inondazioni, in più di 6.500 sono state evacuate.