Con il lancio degli occhiali olografici Orion di Meta, presentati durante l’edizione 2024 del Meta Connect, il dibattito sulle conseguenze della crescente digitalizzazione della nostra vita quotidiana è tornato in primo piano. Al centro di questa discussione c’è la domanda: la realtà virtuale sostituirà completamente quella fisica? Per il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, la risposta è un chiaro “no”.
La visione di Zuckerberg: tecnologia e interazioni umane
Zuckerberg, in un’intervista pubblicata sul canale YouTube di Cleo Abram, ha affrontato questa tematica durante un lungo intervento di 40 minuti. A partire dal minuto 22:00, il fondatore di Meta ha voluto chiarire un punto cruciale sulla percezione del futuro tecnologico: “Una delle prime domande che si sentono porre alle persone sulla questione del Metaverso e degli occhiali smart è: ‘rimpiazzeranno le interazioni fisiche?’“. La sua risposta è stata netta: “La mia risposta è no. Già ora le persone non hanno il numero di interazioni fisiche che vorrebbero. Questo tipo di tecnologia non va a sostituire nessuna forma di interazione più valida che si può avere senza questi dispositivi. Il fatto è che la persona media vorrebbe avere 10 amici e invece ne ha due o tre“.
Il commento di Zuckerberg mette in luce una realtà sociale sempre più evidente. L’uso della tecnologia non ha l’obiettivo di ridurre le interazioni fisiche, ma piuttosto di ampliare le possibilità di connessione per le persone. La società moderna, caratterizzata da un crescente isolamento sociale, non è frutto esclusivo dello sviluppo tecnologico. Infatti, secondo Zuckerberg, ci sono cause profonde e preesistenti che limitano la socializzazione. Il CEO di Meta ritiene che le nuove tecnologie come gli occhiali olografici possano piuttosto rispondere a una necessità crescente di socialità: “bisognerebbe indagare più che altro sulla ‘crescente necessità di socializzare’ anziché su quello che le persone sono in grado di fare con la tecnologia“.
Il “senso di presenza” virtuale non sostituirà il mondo fisico
Tra i principali obiettivi di Meta con il lancio degli occhiali smart Orion, vi è la creazione di un “senso di presenza” virtuale. Utilizzando strumenti come ologrammi e interfacce neurali – il prototipo di Orion, ad esempio, integra un controller da polso avanzato – Meta mira a far sentire gli utenti più vicini, anche a distanza. Tuttavia, Zuckerberg ha voluto precisare che la presenza virtuale non deve essere vista come un sostituto del mondo fisico: “Non è che se utilizzo gli occhiali smart poi passo meno tempo con mia moglie. Al massimo posso invece passare più tempo con mia sorella che si trova fisicamente lontana. Penso che le persone abbiano bisogno di questo“.
Con queste parole, Zuckerberg sfida l’idea diffusa secondo cui la realtà virtuale isolerebbe ulteriormente le persone. Al contrario, secondo lui, gli strumenti tecnologici di ultima generazione possono colmare il vuoto delle distanze fisiche, permettendo di mantenere relazioni che altrimenti verrebbero trascurate. Questo approccio non va confuso con una sostituzione delle interazioni faccia a faccia, ma come un modo per integrarle e arricchirle, specie in una società globalizzata e sempre più dispersa.
Tecnologia e dinamiche socioeconomiche
Nel suo discorso, Zuckerberg ha sottolineato che il problema dell’isolamento sociale è da attribuire a una molteplicità di fattori, molti dei quali antecedenti lo sviluppo delle tecnologie moderne: “le principali cause che stanno portando le persone a socializzare di meno precedono gran parte della tecnologia moderna“. Questo mette in prospettiva l’idea che l’eccessiva dipendenza dagli strumenti digitali sia l’unico motivo per cui le persone si sentono più isolate. Zuckerberg ritiene che la tecnologia possa anzi giocare un ruolo positivo in un contesto sociale più ampio e complesso, dove le interazioni umane sono influenzate da dinamiche socioeconomiche e culturali in continua evoluzione.
“Potremmo dedicare invece molto tempo a discutere delle più vaste dinamiche socioeconomiche e politiche che si stanno verificando“, ha affermato Zuckerberg, riconoscendo che l’uso della tecnologia non è sufficiente per comprendere il cambiamento sociale in corso. Il CEO di Meta ha quindi aperto a una riflessione più ampia, sottolineando che l’equilibrio tra online e offline potrebbe aiutare a risolvere alcuni problemi di alienazione che affliggono la società moderna: “Penso che l’unione dell’online e del mondo fisico possa solamente creare relazioni più ricche“.
Occhiali smart: il futuro della tecnologia secondo Zuckerberg
L’idea che la tecnologia degli occhiali smart possa diventare “i nuovi smartphone” non è nuova per Zuckerberg, che già in precedenza aveva parlato di come il futuro della comunicazione digitale sarà plasmato da dispositivi capaci di offrire esperienze immersive e connesse al mondo fisico. Gli occhiali Orion di Meta, con i loro avanzamenti tecnologici, mirano proprio a rendere questo futuro una realtà. Ma, come ha chiarito lo stesso Zuckerberg, il loro scopo non è quello di sostituire la vita reale, bensì di renderla più interattiva, collegando meglio le persone, indipendentemente dalle barriere geografiche.
La tecnologia, dunque, non dovrebbe essere vista come un ostacolo alle relazioni umane, ma piuttosto come un potenziatore delle connessioni che già esistono. Per Zuckerberg, ciò che conta davvero è la qualità delle relazioni, non la quantità di interazioni. E in un mondo sempre più diviso dalle distanze, gli strumenti tecnologici possono essere fondamentali per mantenere vivo il contatto tra le persone.
La visione di Zuckerberg
La visione di Zuckerberg riflette un equilibrio tra la crescente digitalizzazione e la salvaguardia delle interazioni fisiche. Non si tratta di una sostituzione, ma di un’integrazione. Il mondo virtuale non ruberà spazio alla realtà fisica, piuttosto la arricchirà, permettendo a milioni di persone di rimanere in contatto, anche a chilometri di distanza. Il futuro delle relazioni umane, secondo Zuckerberg, non sarà fatto di meno contatti fisici, ma di contatti più profondi e significativi, mediati dalla tecnologia.
Alla luce di queste dichiarazioni, appare chiaro che il vero obiettivo di Meta non è quello di costruire un mondo parallelo, ma di offrire strumenti che possano migliorare le relazioni tra le persone, sia nel mondo fisico che in quello digitale. Il futuro, dunque, non è una questione di “o l’uno o l’altro“, ma di “entrambi insieme“.