UnaIl Mar Mediterraneo ha sempre svolto un ruolo cruciale nella regolazione climatica delle regioni che lo circondano. La sua funzione di “cuscinetto termico” deriva dalla capacità di assorbire e immagazzinare calore durante i mesi estivi, per poi rilasciarlo gradualmente durante l’inverno. Questo processo aiuta a moderare le oscillazioni di temperatura, contribuendo a creare un clima più mite lungo le coste. In estate, infatti, il Mediterraneo accumula ingenti quantità di energia solare nelle sue acque superficiali, trattenendo calore che viene rilasciato lentamente nei mesi freddi.
Questo trasferimento di calore verso l’atmosfera è essenziale per mantenere le temperature invernali più moderate rispetto a quelle delle aree interne, stabilizzando così il clima mediterraneo. Il mare, infatti, funge da “regolatore” che modera gli eccessi termici sia in estate che in inverno, garantendo una maggiore stabilità climatica alle regioni costiere.
Esaminiamo più nel dettaglio i motivi di questa perdita di capacità regolatrice.
In primo luogo, il Mediterraneo accumula un eccesso di calore che non riesce più a rilasciare efficacemente. Ciò scompensa il bilancio termico del mare, compromettendo la sua capacità di moderare le temperature circostanti.
In secondo luogo, l’aumento delle temperature provoca una maggiore evaporazione, con conseguenti variazioni nei livelli di umidità che possono accentuare eventi climatici estremi, come siccità o violenti temporali.
Inoltre, il riscaldamento delle acque modifica le correnti marine, alterando la distribuzione del calore in modo uniforme e favorendo l’insorgere di ondate di calore più accentuate. Infine, l’aumento della temperatura del Mediterraneo influenza anche i sistemi atmosferici e i venti della regione, destabilizzando i modelli climatici locali e riducendo l’efficacia del mare nel mitigare le condizioni atmosferiche.