Dopo settimane di ritardi, Polaris Dawn, la prima missione del Programma Polaris, è pronta per il lancio, previsto lunedì 9 settembre 2024. Questa missione rappresenta un momento storico per l’esplorazione spaziale commerciale, con obiettivi scientifici ambiziosi e la partecipazione di un equipaggio d’eccezione. Le attese e i rinvii, causati in parte dal maltempo, sono stati aggravati dall’inchiesta della Federal Aviation Administration (FAA) su un’esplosione avvenuta durante l’atterraggio di un razzo Falcon 9 di SpaceX. Conclusa l’indagine, la FAA ha dato il via libera al lancio.
Un equipaggio straordinario e una missione senza precedenti
Il miliardario Jared Isaacman, imprenditore e pilota, è a capo della missione insieme a un team composto da Scott Poteet, pilota, Sarah Gillis, specialista di missione, e Anna Menon, specialista di missione ed ufficiale medico. Il lancio è previsto alle 09:38 ora italiana.
La missione Polaris Dawn è destinata a stabilire diversi record. L’equipaggio raggiungerà i 1.400 km di altitudine, la distanza più lontana che gli esseri umani abbiano mai percorso dalla Terra dai tempi delle missioni Apollo. Gillis e Menon saranno le prime donne a superare questa distanza, segnando un nuovo traguardo nella storia dell’esplorazione spaziale femminile.
La prima passeggiata spaziale privata, un primato assoluto
Uno degli obiettivi più innovativi della missione sarà la prima spacewalk (attività extraveicolare o passeggiata spaziale) mai realizzato in una missione spaziale privata. Tuttavia, l’assenza di una camera di compensazione nella capsula SpaceX richiede che tutti i membri dell’equipaggio indossino tute spaziali progettate appositamente per questa operazione. Solo Isaacman e Gillis usciranno effettivamente dalla capsula, ma il numero di esseri umani contemporaneamente esposti al vuoto spaziale sarà il più alto mai registrato.
La scienza al centro della missione
Durante la permanenza nello Spazio (5 giorni), l’equipaggio condurrà numerosi esperimenti medici, studiando in particolare gli effetti della decompressione e altre condizioni che potrebbero influenzare gli astronauti. Questo aspetto della missione potrebbe fornire dati preziosi per migliorare la sicurezza e l’efficacia delle future missioni spaziali, soprattutto in vista di viaggi a lungo termine come quelli verso Marte.
Il rientro dell’equipaggio è previsto nell’Oceano Atlantico o nel Golfo del Messico, chiudendo così una missione che potrebbe segnare un capitolo fondamentale nella storia dell’esplorazione spaziale commerciale e scientifica. Polaris Dawn non solo mira a infrangere record, ma anche a preparare il terreno per il futuro dell’umanità nello Spazio.