La Tunisia e l’Italia stanno compiendo un passo epocale verso una maggiore integrazione energetica con il progetto Elmed, una colossale infrastruttura che prevede la costruzione di una linea elettrica sottomarina tra i due paesi. Questo “ponte energetico” rappresenta non solo una connessione fisica, ma anche un importante simbolo di cooperazione strategica tra Europa e Africa del Nord, aprendo nuovi scenari di sviluppo e sostenibilità energetica per entrambe le regioni.
Affidato a Terna, il gestore della rete elettrica italiana, e a Steg, l’omologo tunisino, Elmed è destinato a diventare una delle opere infrastrutturali più significative del Mediterraneo. Il suo scopo principale è garantire sicurezza, sostenibilità e resilienza dell’approvvigionamento energetico in entrambe le sponde del Mediterraneo, con particolare attenzione all’integrazione delle energie rinnovabili. L’importanza di questo progetto è stata ulteriormente sottolineata dall’intervento della Banca Mondiale, che ha confermato il proprio impegno a finanziare una parte consistente dell’iniziativa.
Il sostegno della Banca Mondiale
L’11 settembre 2024, a Tunisi, il progetto Elmed è stato al centro di un incontro cruciale tra la Ministra tunisina dell’Industria, delle Miniere e dell’Energia, Fatma Thabet Chiboub, e i dirigenti della Banca Mondiale. Alla presenza di Ahmadou Moustapha Ndiaye, direttore regionale per il Maghreb e Malta, e Paul Noumba, direttore esecutivo per il Nord Africa e il Medio Oriente, si è discusso del ruolo di Elmed come tassello centrale della cooperazione energetica tra Tunisia e Italia.
La Banca Mondiale ha approvato un finanziamento di 268,4 milioni di dollari per sostenere la realizzazione di Elmed, che prevede la costruzione di una stazione di conversione e il potenziamento della rete elettrica tunisina. Questo intervento rientra nel Partenariato Paese (CPF) tra Tunisia e Banca Mondiale per il periodo 2023-2027, una collaborazione volta a promuovere la crescita economica e a sostenere la transizione energetica tunisina. La Tunisia punta, infatti, a un futuro energetico più pulito, con un obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio del 45% entro il 2030 e di portare le energie rinnovabili al 35% del consumo totale entro la stessa data, partendo dall’attuale 7%.
L’investimento totale per Elmed ammonta a circa 850 milioni di euro, di cui oltre 300 milioni finanziati dal Connecting Europe Facility (Cef), il fondo dell’Unione Europea per lo sviluppo delle infrastrutture energetiche. La Commissione Europea ha considerato Elmed un progetto strategico di massima importanza, destinandogli più della metà del budget dell’offerta del 2022. Questo riflette non solo la crescente domanda di sicurezza energetica, ma anche la necessità di una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili tra il Nord e il Sud del Mediterraneo.
Una linea elettrica sotto il mare
La linea elettrica Elmed si estenderà per circa 220 chilometri, collegando la centrale di Partanna in Sicilia a quella di Mlaabi, nella penisola di Cap Bon in Tunisia. Di questi, circa 200 chilometri saranno coperti da un cavo sottomarino con una capacità di trasporto di 600 megawatt, che scenderà fino a una profondità massima di circa 800 metri nel Canale di Sicilia. Si tratta di un’opera di ingegneria senza precedenti, che richiederà un coordinamento complesso tra i gestori delle reti elettriche nazionali, le istituzioni, le banche e i territori coinvolti.
Oltre a garantire una maggiore sicurezza dell’approvvigionamento elettrico, il progetto ha l’obiettivo di agevolare lo scambio di elettricità prodotta da fonti rinnovabili. L’energia prodotta da impianti eolici e solari in Tunisia potrebbe essere esportata in Italia e nell’Unione Europea, contribuendo alla diversificazione delle fonti di energia e riducendo la dipendenza dai combustibili fossili. Allo stesso modo, l’Italia potrebbe inviare elettricità verso la Tunisia in momenti di picco della domanda o quando la produzione da fonti rinnovabili non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno.
Un pilastro della strategia energetica della Tunisia
Il progetto Elmed si inserisce nella più ampia strategia energetica della Tunisia per il 2035. Il governo tunisino ha adottato un approccio ambizioso per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici e alla crescente domanda di energia, concentrandosi sull’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili. L’obiettivo dichiarato è di ridurre progressivamente la dipendenza dalle importazioni di energia, incentivando allo stesso tempo la creazione di nuove opportunità economiche e occupazionali nel settore delle energie pulite.
Uno dei principali punti di forza della strategia tunisina è l’adozione di normative che incentivino l’uso delle rinnovabili anche nel settore pubblico. Il governo ha già avviato programmi per l’installazione di pannelli solari su edifici pubblici e per l’illuminazione municipale alimentata da energia rinnovabile. In aggiunta, il Primo Ministro tunisino, Kamel Madouri, ha proposto l’introduzione di un decreto che obblighi tutte le istituzioni pubbliche a utilizzare fonti rinnovabili, una misura che potrebbe generare un risparmio energetico di oltre 200 milioni di euro all’anno e ridurre le emissioni di gas serra di 147.000 tonnellate di CO₂ equivalente.
Una cooperazione regionale per la transizione energetica globale
Elmed non è solo un progetto nazionale, ma fa parte di un più ampio piano per la creazione di una rete energetica euro-mediterranea. Il Nord Africa, grazie alle sue risorse solari ed eoliche, ha il potenziale per diventare un hub energetico strategico per l’Europa, riducendo la dipendenza del continente dalle fonti fossili e rafforzando la sicurezza degli approvvigionamenti. La collaborazione tra Italia e Tunisia, facilitata dalla Banca Mondiale e dall’Unione Europea, è un modello di come la cooperazione internazionale possa contribuire alla realizzazione di infrastrutture critiche per il futuro energetico sostenibile.
Il progetto Elmed è destinato a cambiare il panorama energetico del Mediterraneo, collegando l’Europa e l’Africa del Nord in un nuovo modello di cooperazione. Grazie al supporto della Banca Mondiale e dell’Unione Europea, l’interconnessione elettrica tra Tunisia e Italia contribuirà a costruire una rete più sicura, resiliente e sostenibile, garantendo benefici a lungo termine per entrambe le regioni.