La teoria della Terra piatta, sostenuta da alcuni gruppi di terrapiattisti, è basata su una visione alternativa della geografia e della cosmologia, profondamente in contrasto con le evidenze scientifiche moderne.
Secondo i terrapiattisti, la Terra sarebbe un disco piatto, con l’Artide al centro e l’Antartide che forma una sorta di muro di ghiaccio attorno al bordo del disco.
Secondo questa teoria, l’Antartide non è un continente, ma una vasta muraglia di ghiaccio che circonda il disco terrestre, impedendo all’acqua degli oceani di cadere oltre il bordo. Il concetto di un “muro di ghiaccio” è usato anche per giustificare perché nessuno abbia mai “caduto” (sic!) fuori dal bordo della Terra.
Ci sono diverse ragioni psicologiche, sociali e culturali che spingono i terrapiattisti a sostenere le loro teorie, nonostante le evidenze scientifiche contrarie.
Molti terrapiattisti hanno una profonda sfiducia verso le istituzioni scientifiche, i governi, le agenzie spaziali come la NASA e i media mainstream. Questa sfiducia li porta a cercare spiegazioni alternative, spesso con la convinzione che esista un complotto globale per nascondere la “verità”. La teoria della Terra piatta, per loro, è un modo per ribellarsi contro ciò che percepiscono come manipolazione e controllo delle informazioni.
I terrapiattisti spesso cercano e accettano solo informazioni che confermano le loro convinzioni preesistenti, ignorando o respingendo quelle che le confutano. Questo fenomeno, noto come bias di conferma, rafforza le loro credenze, rendendole più difficili da sfatare anche di fronte a prove evidenti. Viviamo in un’epoca in cui è facile trovare “evidenze” a sostegno di qualsiasi idea su internet, anche le più strampalate.
Molti terrapiattisti trovano nella loro comunità un senso di appartenenza. In un mondo dove è facile sentirsi isolati o ignorati, essere parte di un movimento che sfida il consenso comune dà loro uno scopo e un’identità. Partecipare a conferenze, forum e discussioni online con altre persone che condividono le stesse idee rafforza il loro senso di appartenenza a un gruppo “speciale” che “conosce la verità”.
Le teorie del complotto spesso hanno un grande fascino perché offrono spiegazioni semplici e alternative a questioni complesse. Inoltre, chi le sostiene spesso si sente un “ricercatore della verità“, una figura di ribelle contro le “menzogne” del potere. La teoria della Terra piatta, con la sua narrazione di un grande inganno globale, rientra perfettamente in questa mentalità complottista.
Sostenere teorie alternative come quella della Terra piatta può dare un senso di controllo in un mondo che sembra caotico e difficile da comprendere. Accettare una realtà complessa e spiegazioni scientifiche avanzate può sembrare intimidatorio, mentre le teorie semplici e apparentemente intuitive forniscono un’illusione di comprensione e potere su qualcosa che altrimenti appare fuori controllo.
Spesso, chi aderisce alla teoria della Terra piatta ha una scarsa conoscenza scientifica o non ha mai ricevuto una formazione adeguata per comprendere il metodo scientifico e le prove a favore della Terra sferica. La mancanza di comprensione del funzionamento della gravità, dell’astronomia o della fisica può rendere più facile accettare spiegazioni alternative che appaiono meno complesse.
Alcune persone trovano difficile comprendere le spiegazioni scientifiche moderne perché le ritengono troppo complesse o controintuitive. La teoria della Terra piatta, con la sua rappresentazione semplice e visivamente intuitiva del mondo, può sembrare più facile da comprendere rispetto alla visione scientifica della Terra come un pianeta sferico che ruota intorno al Sole.
Quindi bisogna compatirli o controbattere il loro strampalato punto di vista?
In un certo senso, sì, è possibile provare una forma di comprensione o empatia per i terrapiattisti, perché il loro punto di vista è spesso il risultato di fattori psicologici, sociali e culturali complessi. Molti di loro non sostengono la teoria della Terra piatta per pura ostinazione o ignoranza intenzionale, ma perché sono influenzati da altre dinamiche.
Detto ciò, è importante distinguere tra provare empatia e accettare come valide queste teorie. Il dialogo con i terrapiattisti dovrebbe basarsi su pazienza e comprensione, cercando di spiegare con calma i fondamenti scientifici e sfatare i miti, senza farli sentire attaccati o ridicolizzati. La derisione o il confronto aggressivo spesso non fa altro che rinforzare il loro isolamento e le loro convinzioni.