La teoria della Terra piatta, sostenuta da alcuni gruppi di terrapiattisti, è basata su una visione alternativa della geografia e della cosmologia, profondamente in contrasto con le evidenze scientifiche moderne.
Secondo i terrapiattisti, la Terra sarebbe un disco piatto, con l’Artide al centro e l’Antartide che forma una sorta di muro di ghiaccio attorno al bordo del disco.
Ci sono diverse ragioni psicologiche, sociali e culturali che spingono i terrapiattisti a sostenere le loro teorie, nonostante le evidenze scientifiche contrarie.
I terrapiattisti spesso cercano e accettano solo informazioni che confermano le loro convinzioni preesistenti, ignorando o respingendo quelle che le confutano. Questo fenomeno, noto come bias di conferma, rafforza le loro credenze, rendendole più difficili da sfatare anche di fronte a prove evidenti. Viviamo in un’epoca in cui è facile trovare “evidenze” a sostegno di qualsiasi idea su internet, anche le più strampalate.
Molti terrapiattisti trovano nella loro comunità un senso di appartenenza. In un mondo dove è facile sentirsi isolati o ignorati, essere parte di un movimento che sfida il consenso comune dà loro uno scopo e un’identità. Partecipare a conferenze, forum e discussioni online con altre persone che condividono le stesse idee rafforza il loro senso di appartenenza a un gruppo “speciale” che “conosce la verità”.
Sostenere teorie alternative come quella della Terra piatta può dare un senso di controllo in un mondo che sembra caotico e difficile da comprendere. Accettare una realtà complessa e spiegazioni scientifiche avanzate può sembrare intimidatorio, mentre le teorie semplici e apparentemente intuitive forniscono un’illusione di comprensione e potere su qualcosa che altrimenti appare fuori controllo.
Alcune persone trovano difficile comprendere le spiegazioni scientifiche moderne perché le ritengono troppo complesse o controintuitive. La teoria della Terra piatta, con la sua rappresentazione semplice e visivamente intuitiva del mondo, può sembrare più facile da comprendere rispetto alla visione scientifica della Terra come un pianeta sferico che ruota intorno al Sole.
Quindi bisogna compatirli o controbattere il loro strampalato punto di vista?
In un certo senso, sì, è possibile provare una forma di comprensione o empatia per i terrapiattisti, perché il loro punto di vista è spesso il risultato di fattori psicologici, sociali e culturali complessi. Molti di loro non sostengono la teoria della Terra piatta per pura ostinazione o ignoranza intenzionale, ma perché sono influenzati da altre dinamiche.
Detto ciò, è importante distinguere tra provare empatia e accettare come valide queste teorie. Il dialogo con i terrapiattisti dovrebbe basarsi su pazienza e comprensione, cercando di spiegare con calma i fondamenti scientifici e sfatare i miti, senza farli sentire attaccati o ridicolizzati. La derisione o il confronto aggressivo spesso non fa altro che rinforzare il loro isolamento e le loro convinzioni.