Orsa KJ1 uccisa, LNDC chiede un risarcimento danni per 500mila euro alla Provincia di Trento

La LNDC ha quantificato i danni subiti dalle decisioni di Fugatti contro l’orsa KJ1, a partire dal fatto che l’associazione è stata privata del diritto costituzionale di ricorrere contro il decreto per l’uccisione dell’orsa emettendolo nel cuore della notte e facendolo eseguire nelle prime ore della mattina successiva. Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection: “Non si può continuare così. La PAT deve assumersi la responsabilità delle proprie azioni”
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“Dal 2017, LNDC Animal Protection è in prima linea per proteggere gli orsi del Trentino dalle intenzioni tutt’altro che pacifiche dell’amministrazione locale. Nel corso di questi anni, l’associazione è ricorsa al TAR e anche al Consiglio di Stato per contestare le ordinanze killer emesse dal Presidente Fugatti, ottenendo spesso dei pareri favorevoli e riuscendo così quanto meno a bloccare in molti casi i suoi provvedimenti. Nell’ultimo caso, quello dell’orsa KJ1, la Provincia Autonoma di Trento, come già accaduto nel caso dell’orso M90, è riuscita ad eludere il giudizio del TAR”. Lo riporta una nota dell’associazione animalista.

“Dopo aver emesso due ordinanze per uccidere KJ1, entrambe sospese dal TAR a seguito dei ricorsi di LNDC Animal Protection, il Presidente Fugatti ha emesso un decreto nel cuore della notte e nelle prime ore della mattina successiva ha proceduto con l’uccisione dell’orsa, prima che il tribunale potesse prendere in considerazione il ricorso presentato dall’associazione a tempo di record durante la notte”, continua la nota.

Dopo averci costretto a impugnare per ben 3 volte sostanzialmente lo stesso provvedimento, con le spese che questo comporta, il Presidente Fugatti ci ha privato di un nostro diritto costituzionale previsto dall’art. 113 della Costituzione, ossia la tutela giurisdizionale contro atti della pubblica amministrazione. È ora di dire basta a questo modus operandi della PAT, che emette in continuazione ordinanze urgenti senza i dovuti presupposti. È ora che la PAT si assuma la responsabilità delle sue azioni, nella speranza che inizi ad avere più rispetto non solo per l’ambiente e gli animali, ma anche per il nostro lavoro e quello della magistratura. Per questo abbiamo presentato una richiesta di risarcimento per i danni patrimoniali, di immagine, da perdita di chance e per i danni non patrimoniali derivanti dall’afflizione morale e psicologica dei nostri associati. L’ammontare da noi richiesto è pari a 500mila euro”, fanno sapere Michele Pezone e Paolo Letrari – Avvocati di LNDC Animal Protection.

In tutti questi anni abbiamo sostenuto delle spese elevatissime per i ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato contro la PAT e lo abbiamo fatto volentieri, anche perché in moltissimi casi abbiamo avuto ragione. Ma non è possibile continuare così, con ordinanze continue a cui far fronte. Soprattutto non è possibile accettare che una pubblica amministrazione emetta un ordine di uccisione di notte e lo esegua all’alba, prima che sia possibile fare qualsiasi cosa. Questo è un comportamento vessatorio che vanifica tutti i nostri sforzi, instillando un senso di sfiducia nei nostri sostenitori e quindi causandoci un grave danno. Adesso basta. Non siamo riusciti a salvare KJ1, ma Fugatti e la PAT devono pagare per quello che hanno fatto in tutti questi anni”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.

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