Per la terza volta in tre mesi, i razzi Falcon 9 di SpaceX restano a terra. La compagnia di Elon Musk, infatti, ha deciso di imporre uno stop temporaneo a tutti i lanci dopo i problemi tecnici che domenica 29 settembre, in seguito al lancio della missione Crew-9, hanno portato il secondo stadio del vettore a rientrare sul Pacifico, cadendo al di fuori dell’area prestabilita.
Al momento non sono chiare le ragioni all’origine del problema del Falcon 9, ma i tecnici di SpaceX ritengono che riguardino l’accensione di un motore che avrebbe dovuto deorbitare lo stadio del razzo mezz’ora dopo il rilascio in orbita della navetta Crew Dragon, con a bordo gli astronauti Nick Hague e Aleksandr Gorbunov.
A rischio due importanti missioni
La sospensione dei voli ha già provocato il rinvio del lancio di 20 satelliti OneWeb previsto per lo scorso weekend. Ma l’impatto potrebbe essere ancora più pesante per due importanti missioni spaziali che dovrebbero partire a ottobre con il razzo Falcon 9 e che hanno finestre di lancio molto ristrette: sono la missione Hera dell’Agenzia Spaziale Europea, che studierà il sistema binario di asteroidi Didymos colpito due anni fa dall’esperimento di difesa planetaria Dart, e la missione Europa Clipper della NASA, che esplorerà una delle lune più interessanti di Giove.
Terzo problema in 3 mesi per il Falcon 9
Questo è il terzo problema tecnico riscontrato in un Falcon 9 negli ultimi tre mesi. Il primo risale allo scorso 11 luglio, quando una perdita di ossigeno nello stadio superiore del razzo aveva provocato la perdita di 20 satelliti Starlink, determinando uno stop ai lanci di 15 giorni. Il secondo episodio risale invece al 28 agosto, quando il booster riutilizzabile del razzo ha fallito l’atterraggio sulla piattaforma che lo attendeva nell’oceano Atlantico, si è ribaltato ed è esploso. In quel caso, lo stop ai lanci è durato solo tre giorni, ma le cause dell’incidente non sono state rese note.