Nel vasto e variegato mondo animale, una delle domande più intriganti che possiamo porci riguarda la capacità riproduttiva delle diverse specie: quale animale può avere più figli? A prima vista, la risposta potrebbe sembrare ovvia, magari immaginiamo subito specie note per la loro prolificità come i conigli. Tuttavia, la realtà è ben più complessa e la risposta potrebbe sorprenderti. E no, non sono i conigli i vincitori di questo singolare primato.
Fattori che influenzano la riproduzione
Prima di addentrarci nelle specifiche, è utile comprendere i fattori che determinano il numero di figli che un animale può generare in una sola volta. Le specie animali sono influenzate da diversi elementi biologici e ambientali, che variano notevolmente da una specie all’altra. Tra questi fattori, uno dei principali è la durata della vita. Gli animali con una vita più breve tendono a produrre una prole numerosa, in quanto devono garantire che almeno una parte dei loro piccoli sopravviva abbastanza a lungo da riprodursi a sua volta.
In aggiunta alla durata della vita, anche il tipo di cure parentali gioca un ruolo cruciale. Le specie che investono molto tempo ed energia nell’accudimento della prole, come i mammiferi, generalmente generano meno figli. Questo perché il costo energetico per prendersi cura di ogni cucciolo è elevato, e assicurarsi che i piccoli sopravvivano richiede un grande impegno. Gli elefanti, ad esempio, hanno una gestazione di quasi due anni e partoriscono generalmente un solo cucciolo, che sarà seguito e protetto per molti anni.
Al contrario, gli animali che non forniscono cure parentali ai loro piccoli, come molti pesci e anfibi, producono un numero esorbitante di uova o piccoli, sperando che una parte di essi sopravviva. Anche la modalità riproduttiva è determinante: gli animali ovipari (che depongono uova) spesso producono una quantità enorme di uova, rispetto ai vivipari, che generano pochi piccoli vivi.
Il caso dei pesci: un primato sorprendente
Tra gli animali che producono più figli in una singola volta, i pesci detengono il record assoluto. Secondo Kathleen Cole, scienziata ittica presso l’Università delle Hawaii a Manoa, il pesce luna oceanico (Mola mola) è uno degli esemplari più sorprendenti in questo senso. Le femmine di questa specie possono contenere fino a 300 milioni di uova nelle loro ovaie, rendendolo il campione indiscusso del mondo marino. Tuttavia, non tutte queste uova si svilupperanno in prole. Le uova del Mola mola vengono fecondate esternamente, e la probabilità che ciascuna diventi un embrione è ridotta a causa della dispersione nell’acqua. È praticamente impossibile risalire a quanti piccoli effettivamente sopravvivano, ma il numero iniziale di uova rimane impressionante.
Gli insetti sociali: la straordinaria prolificità delle formiche
Quando si parla di fertilità, gli insetti sociali rappresentano un altro gruppo che merita attenzione. Alcune specie di formiche possono deporre quantità sbalorditive di uova in un breve periodo. La formica africana (Dorylus wilverthi), ad esempio, è famosa per la sua capacità di deporre fino a 3-4 milioni di uova in circa un mese. Le colonie di formiche funzionano come vere e proprie società ben organizzate, in cui la regina gestisce la deposizione e la fecondazione delle uova, regolando il numero di maschi e femmine necessari alla colonia.
Anche se le formiche non depongono tutte le uova fecondate in una volta sola, la quantità complessiva prodotta è comunque impressionante. La regina di alcune specie può vivere per molti anni e continuare a deporre milioni di uova durante la sua vita, garantendo così la continuità della colonia.
Gli uccelli e i mammiferi: numeri più contenuti, ma non meno interessanti
Spostando l’attenzione sugli uccelli, troviamo specie che, pur non raggiungendo i numeri degli insetti o dei pesci, riescono comunque a produrre un numero considerevole di uova per covata. La pernice grigia (Perdix perdix), ad esempio, può deporre fino a 22 uova in una sola covata. Anche se questo numero è relativamente basso rispetto ai pesci e agli insetti, è comunque notevole per una specie che offre cure parentali ai suoi piccoli. Le uova vengono incubate e i piccoli saranno nutriti dai genitori, il che richiede un investimento energetico considerevole.
Tra i mammiferi, è interessante menzionare il caso dei cavallucci marini. Anche se non appartengono ai mammiferi, sono vivipari e il maschio gioca un ruolo chiave nella riproduzione. I maschi di cavalluccio marino possono dare alla luce fino a 2.000 piccoli in una sola volta, un numero impressionante per un animale che si prende cura della propria prole. Dopo una gestazione che avviene all’interno di una sacca simile a una placenta, i piccoli nascono pronti a nuotare autonomamente.
Perché alcuni animali hanno tanti figli e altri no?
A questo punto, potremmo chiederci: perché alcuni animali producono tanti figli, mentre altri no? Come accennato in precedenza, la durata della vita e il tipo di cure parentali sono due dei principali fattori. Ma anche la strategia riproduttiva è fondamentale. Gli animali che devono far fronte a un ambiente estremamente ostile o instabile, come i pesci e molti insetti, spesso producono grandi quantità di uova o piccoli per aumentare le probabilità di sopravvivenza della specie. Questo meccanismo è una forma di assicurazione contro la mortalità giovanile.
Al contrario, le specie con una vita più lunga e che si trovano in ambienti più stabili, come gli elefanti, i gorilla o le balene, investono maggiormente su ciascun cucciolo. Questi animali tendono a generare pochi piccoli, ma offrono loro una protezione e un accudimento intensi, aumentando le possibilità che sopravvivano fino all’età adulta e siano in grado di riprodursi.