Una scoperta straordinaria, nascosta sotto l’enorme distesa ghiacciata dell’Antartide, potrebbe riscrivere parte della storia geologica del nostro pianeta. Nella regione di Wilkes Land, un’area remota e inospitale del continente ghiacciato, gli scienziati hanno rilevato anomalie gravitazionali che suggeriscono la presenza di un gigantesco cratere da impatto, sepolto sotto chilometri di ghiaccio per milioni di anni.
Questo cratere nascosto è straordinario non solo per le sue dimensioni, ma anche per le implicazioni che potrebbe avere sulla storia della Terra. Con un diametro stimato di ben 480 chilometri, la struttura è due volte e mezzo più grande del celebre cratere di Chicxulub nello Yucatán, il cui impatto ha portato all’estinzione dei dinosauri circa 66 milioni di anni fa.
La scoperta di Wilkes Land
L’ipotesi che un cratere di tali proporzioni fosse nascosto sotto i ghiacci dell’Antartide risale al 1962, quando il geofisico Richard A. Schmidt suggerì per la prima volta la possibilità dell’esistenza di una vasta struttura sepolta, basandosi su anomalie sismiche e gravitazionali. Tuttavia, è stato solo nel 2006 che un team di ricercatori dell’Ohio State University, utilizzando i dati forniti dai satelliti GRACE della NASA, ha confermato la presenza di una “concentrazione di massa” (o mascon) di circa 300 chilometri di diametro. Questo mascon è stato individuato grazie a dettagliate misurazioni della gravità, e ha permesso di tracciare una mappa più precisa di ciò che potrebbe nascondersi sotto la superficie ghiacciata.
Nonostante non esistano ancora campioni diretti dal cratere che possano confermare definitivamente l’ipotesi dell’impatto, le prove radar e le osservazioni gravitazionali suggeriscono fortemente che il cratere possa essere il risultato di un impatto catastrofico. Un evento che, secondo alcune teorie, potrebbe essere stato responsabile di sconvolgimenti geologici significativi, come la separazione dell’Antartide dall’Australia circa 100 milioni di anni fa.
Un impatto che ha cambiato la Terra?
Una delle ipotesi più affascinanti è che il cratere di Wilkes Land possa essere legato all’estinzione Permiano-Triassica, la più grande estinzione di massa nella storia del pianeta. Questo evento, avvenuto circa 250 milioni di anni fa, ha causato la scomparsa del 96% delle specie marine e del 70% delle specie terrestri. Tuttavia, la connessione tra il cratere e questa catastrofe globale è ancora oggetto di accesi dibattiti tra gli studiosi.
Uno degli elementi che rende difficile stabilire un legame certo è la mancanza di strati di ejecta – materiali espulsi nell’atmosfera durante l’impatto – nei sedimenti risalenti a quel periodo. Tuttavia, recenti studi continuano a supportare l’idea che un impatto di queste proporzioni potrebbe aver contribuito a una serie di eventi drammatici, inclusa la frammentazione del supercontinente Gondwana, che portò alla configurazione moderna dei continenti.
Il futuro della ricerca
La scoperta del cratere di Wilkes Land apre nuove prospettive per la ricerca scientifica sull’Antartide e la storia geologica della Terra. Nuove spedizioni e tecnologie, come l’uso di droni e strumenti di perforazione avanzati, potrebbero in futuro permettere di raccogliere campioni diretti del cratere e di svelare nuovi dettagli sull’impatto e sulle sue conseguenze.
Resta ancora molto da scoprire, ma una cosa è certa: sotto i ghiacci dell’Antartide si nasconde una delle più grandi strutture da impatto mai individuate, e la sua storia potrebbe contenere le risposte a molte delle domande ancora aperte sull’evoluzione del nostro pianeta.