Siccità record in Amazzonia: a rischio i delfini rosa

Sono in corso discussioni sull'eventualità di trasferire i delfini in zone più fresche del lago o di mantenere squadre sul posto per monitorare i mammiferi e intervenire con eventuali salvataggi
MeteoWeb

L’Amazzonia sta vivendo una siccità senza precedenti nel 2024, una situazione che non solo minaccia le comunità locali lungo i fiumi, ma mette anche in grave pericolo la popolazione di delfini rosa, una delle specie più iconiche e vulnerabili della regione. In particolare, nello stato di Amazonas, il livello del fiume Solimões ha raggiunto -1,2 metri, avvicinandosi pericolosamente al minimo storico di -0,86 metri registrato nel 2010.

La siccità in Amazzonia

La situazione è particolarmente critica nella zona di Tabatinga, a circa mille chilometri da Manaus, dove “i meteorologi sono stati unanimi nell’affermare che non si prevedono piogge abbondanti” ha dichiarato Ayan Fleischmann, ricercatore dell’Istituto Mamirauá. L’istituto, che opera nella Riserva di Sviluppo Sostenibile Mamirauá, la più grande area protetta della pianura alluvionale amazzonica, è in prima linea nel monitoraggio di questa emergenza.

Attualmente, quasi 80mila famiglie sono già state colpite dalla siccità, secondo quanto riportato dal governo di Amazonas, che ha dichiarato lo stato di emergenza in tutto il territorio. Ma la preoccupazione maggiore riguarda i circa 900 delfini rosa che vivono nel lago Tefé. Già l’anno scorso, 178 esemplari sono morti a causa del surriscaldamento delle acque, e quest’anno la situazione potrebbe essere ancora più grave.

Per cercare di proteggere questi cetacei, l’Istituto Mamirauá ha recentemente installato dei microchip nei delfini per monitorare i loro movimenti e la temperatura dell’acqua. Tuttavia, Fleischmann avverte che, se il lago dovesse continuare a scaldarsi, ci sarebbe ben poco da fare per salvarli. Al 31 agosto, il livello del lago Tefé era di 6,62 metri, ancora 1,87 metri sopra il minimo registrato nel 2023, ma la tendenza è preoccupante.

La temperatura dell’acqua è già salita dai consueti 30 gradi fino a 33 gradi, e l’anno scorso ha raggiunto punte di 40,9 gradi. “Se l’acqua arriva ai 37 gradi, scatta l’allarme rosso. Oltre i 39 gradi, potrebbe portare” a nuove morti, ha spiegato Fleischmann.

Sono in corso discussioni sull’eventualità di trasferire i delfini in zone più fresche del lago o di mantenere squadre sul posto per monitorare i mammiferi e intervenire con eventuali salvataggi, un’azione che sarebbe considerata solo come ultima risorsa a causa del rischio di stressare ulteriormente gli animali.

L’anno scorso, a causa del surriscaldamento dell’acqua, molti delfini hanno raggiunto il punto di agonia, con un effetto neurologico immediato. Nuotavano in continuazione in tondo senza muoversi,” ha ricordato Fleischmann, sottolineando l’urgenza della situazione.

La crisi che sta attraversando l’Amazzonia quest’anno non è solo una questione ambientale, ma una vera e propria emergenza che mette a rischio la sopravvivenza di specie che rappresentano un patrimonio unico per il nostro pianeta.

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