Calabria, tartarughe marine salvate a Palmi: il plauso e la riconoscenza del WWF

Il WWF della Organizzazione Aggregata Vibo Valentia / Vallata dello Stilaro ringrazia tutti coloro che, a vari livelli, si sono resi protagonisti dell'importante salvataggio
MeteoWeb

Sui vari interventi che nei giorni scorsi hanno reso possibile il salvataggio di una sessantina di neonati di tartaruga marina della specie Caretta caretta sul litorale di Palmi, interviene il WWF della Organizzazione Aggregata Vibo Valentia / Vallata dello Stilaro, al fine di ringraziare tutti coloro che, a vari livelli, si sono resi protagonisti di questa importante manifestazione di sensibilità ambientale e amore per la natura.

Lo fa per bocca della biologa Jasmine De Marco, Coordinatrice del Progetto TartAmar, nato negli anni scorsi per il monitoraggio e la tutela dei nidi di tartaruga marina, sotto la supervisione scientifica del Prof. Toni Mingozzi del DiBEST dell’UniCal.

E’ stata proprio lei a fornire le prime indicazioni al Carabiniere Scelto Mahmoud Sehtout, effettivo presso la Compagnia di Taurianova, che per primo, verso le ore 20.00 di venerdì scorso, si è accorto della presenza di numerosi piccoli di Caretta sulla spiaggia della Tonnara di Palmi che, come purtroppo accade troppo spesso, attratti dalle luci artificiali, anziché dirigersi verso il mare, si muovevano in direzione opposta. Lo stesso militare, seguendo i consigli della biologa, ha provveduto, dopo aver informato la Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, a raccogliere “i dispersi” per evitare il rischio che venissero schiacciati dalle auto o finissero uccisi dal calore del giorno successivo.

Dopo aver radunato i piccoli in un luogo sicuro, Guardia Costiera e Carabinieri giunti poi da Palmi provvedevano a rimettere in mare le tartarughine. Ne rimaneva solo una, finita per sua sfortuna in un tombino, ma anche in questo caso l’impegno dei Vigili del Fuoco e della Capitaneria hanno fatto sì che venisse recuperata e riportata sulla spiaggia, sotto lo sguardo vigile della biologa del WWF e quello estasiato di decine e decine di residenti e villeggianti fino al suo ingresso in mare.

“E chissà che proprio quest’ultima, passata dal buio mortale di un tombino all’immensità del mare, non riesca a superare tutti i pericoli a cui inevitabilmente andrà incontro e non torni, magari fra una ventina di anni, sulla stessa spiaggia che l’ha vista nascere. Ma stavolta “da mamma” tartaruga”, conclude la nota dell’Organizzazione Aggregata Vibo Valentia / Vallata dello Stilaro.

Condividi