Negli ultimi anni, si è osservata una crescente confusione tra il cloud seeding, una tecnica meteorologica legittima, e le cosiddette “scie chimiche“, una teoria del complotto senza basi scientifiche. Sebbene entrambe coinvolgano il cielo e l’atmosfera, è cruciale chiarire che si tratta di fenomeni completamente diversi sia sul piano scientifico che pratico.
Il cloud seeding, noto anche come inseminazione artificiale delle nubi, è un metodo utilizzato per intervenire sul clima al fine di stimolare la pioggia o la neve, soprattutto in aree affette da siccità o per ridurre l’impatto di eventi meteorologici estremi. Il processo consiste nell’introduzione di sostanze specifiche, come ioduro d’argento, ghiaccio secco (anidride carbonica solida) o composti salini nelle nubi. Questi agenti agiscono come nuclei attorno ai quali l’umidità presente nelle nubi si condensa, facilitando la formazione di gocce d’acqua o cristalli di ghiaccio.
Questi ultimi, a loro volta, precipitano al suolo sotto forma di pioggia o neve. Sebbene vi siano dibattiti riguardo all’efficacia e agli effetti a lungo termine di questa tecnica, il cloud seeding è una pratica trasparente, spesso utilizzata in contesti controllati, come in regioni con scarsità d’acqua o per mitigare fenomeni meteorologici avversi come le grandinate.
Dall’altra parte, la teoria delle “scie chimiche” non ha alcun supporto scientifico. Secondo i suoi sostenitori, le scie lasciate dagli aerei nel cielo non sarebbero semplici scie di condensazione (contrails), ma sostanze chimiche pericolose deliberate, rilasciate per scopi occulti, come il controllo del clima o della popolazione. Questa teoria sostiene che governi e altre entità eseguano operazioni segrete tramite aerei commerciali o militari, diffondendo agenti tossici. Tuttavia, non esiste alcuna prova concreta che avvalori queste affermazioni. Le scie che si vedono nei cieli sono semplicemente il risultato dell’incontro tra il vapore acqueo negli scarichi degli aerei e l’aria fredda presente a quote elevate, fenomeno ben documentato in meteorologia.
In conclusione, mentre il cloud seeding è una tecnica accettata e studiata per scopi climatici e ambientali, le “scie chimiche” rimangono una teoria complottista senza fondamento. È importante distinguere chiaramente tra scienza e disinformazione per promuovere una corretta comprensione delle tecnologie atmosferiche e affrontare le questioni ambientali con rigore e conoscenza scientifica.